Gennaio 2017, anno XIV, numero 33

Laura Caccia su Poema dell’Inizio di Pietro Antonio Bernabei

La poesia del principio vitale

Nel racconto biologico dell’origine, che Pietro Antonio Bernabei declina in “Poema dell’Inizio”, è tutta compresa la sfida posta dalla poesia rispetto alla materia del suo dire: l’origine di cui si tratta non è l’inizio indagato dalla riflessione filosofica, ma è ugualmente l’oggetto di un pensiero che affronta la “genesi della vita sulla terra” attraverso una narrazione scientifica che assume lo sguardo dell’arte e la parola della poesia.

Laura Caccia su Inventario dei gesti di Enea Roversi

Il senso dell’umano

Ci sono gesti che / possiedono la grazia”, scrive Enea Roversi in “Inventario dei gesti” dove si declinano, nella tripartizione della raccolta, azioni “Di disperazione e rabbia”, “D’amore” e “Di vita quotidiana”.

E la gratitudine e la riconoscenza pervadono i gesti, nella ricerca del senso dell’umano, tra differenti azioni e stati emotivi.

Laura Caccia su Pedagogia del volto di Nicola Contegreco

Nel sangue del dire

Cosa ci insegna un viso, o, come si chiede Nicola Contegreco in “Pedagogia del volto”, quante leggi vi sono scritte?

Se, da un lato, l’autore vorrebbe poter dire “attraverso la linea / curva delle labbra”, dall’altro non può che registrare “i resti vivi del volto in itinere quella sua / trasmutazione di gorghi e di espressioni // distanti quanto l’incapacità di una lingua / sempre più lontana dalla via che deborda”.

Mara Cini su Incipit di Paola Zallio

Numerosi interessanti elementi si intravedono in Incipit, prosa poetica di Paola Zallio:

indagine sulla nascita del linguaggio tra ricerca di ordine “razionale” e ascolto delle pulsioni archetipiche, indagine sul germogliare e il fiorire della lingua nel formarsi dei nomi.

Mara Cini su Donne: le differenze di una crisi di Silvia Del Vecchio

L’analisi di Silvia del Vecchio riguarda il ruolo delle donne nella sfera economica e pubblica e rimarca come la cesura fra le “ragazze 2.0” e le giovani con le gonne a fiori…è un fossato che s’inscrive dentro una lacerazione storica più vasta.

Sarebbe interessante, in un ambito più approfondito, mettere a confronto anche il lavoro di scrittura di queste diverse generazioni femminili così prossime e così diverse.

Flavio Ermini su Frammenti di un discorso poetico di Rosa Salvia

Saggio narrativo

La poesia è una specie di strumento ottico che ci consente di vedere in noi stessi quello che – senza poesia – non avremmo mai visto. In altri termini: la parola poetica ci consente di accostarci alle nostre istanze più profonde, fino ad aprirci alla nostra essenza.

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