Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Laura Cingolani

Dalla raccolta inedita “Fare lo spazio”

 

È caduta l’immagine di me

 

È caduta l’immagine di me,

quella col vaso, i

fiori, anzi quella

non l’ho mai

avuta, è fuori. È caduta l’imma-

gine dove ho il collo

dritto, stabile, solido,

robusto, ma anche così non

l’ho mai avuta l’immagine

del collo. È caduta un’im-

magine di me che non

Angela Caccia

Dalla raccolta inedita “Il gesto del rifugio”

 

 

Qualcuno ha buttato il cuore in un roveto

e ora scrive

appunta io senza radici che affondano

sul foglio - ma un verso

resta atto di carità: non c'è infinito

che non soffra la sua stessa solitudine

 

* *

 

Lo sguardo pallido

il cielo convesso

qualcuno conta le tue costole - poi -

sei la sagoma mancante e di ogni tela

il lato non dipinto

Luca Bresciani

Dalla raccolta inedita “Il gioco dell’impiccato”

 

 

Ritorni alle diciotto

come i vassoi all’ospizio

e odori di mela cotta

nella tua bruna stanchezza.

 

Io ti porto le ciabatte

radunando le tue orme:

sono la farina e tu il tuorlo

a cui vieto lo schianto.

 

* *

 

Ricordarci di noi

è giocare a Shangai.

 

Una lentissima rapina

nello schianto della memoria

Silvana Baroni

Dalla raccolta inedita “L’alveare importunato”


Questione di cecità

 

Dalla terra smossa,

ovunque io vada, una talpa.

E quel salutarci

corrisposto, a misura,

che l’amore alla fine, si sa,

acceca.

 

* *


Viaggio breve

 

Un banco di prova.

Impettiti di clorofilla, sotto casa,

Joseph Barnato

Dalla raccolta inedita “Transiti e stasi”

 

Isole non vi sono - non v'è approdo

non lambe terraferma questo mare

 

e per tastarne la solidità

del fondo tra il liquame

di sogni di chimere caleresti

in apnea senza ossigeno

di scorta senza maschera

né pinne né scafandro?

 

bada: si è al buio là! là s'è da soli

 

là battiscafo è il chiuso di se stessi

Lea Barletti

Dalla raccolta inedita “Ascolta. Quando sarò morta (versi sparsi in ordine alfabetico)”


(L)


La struttura elementare delle cose

 

Mi consola,

la finitezza della materia

la sua struttura elementare

granulare

mi consola come carezza sulla testa,

sapere che c’è un limite finito

alle infinite particelle

all’infinito frantumarsi di ogni cosa

Lidia Are Caverni

Dalla raccolta inedita “Il sole o Dioniso”

 

Se ci fosse il mare una cupola

verde per l'improvvisa

immensità uno stordimento

di ramo per l'intricata foresta

un tremolio di conchiglia

strappata dal grembo un duro

guscio di palma in attesa

del nuovo marinaio una chiglia

dolce che s'incurva seguendo

l'onda dello sterminato

cammino.

 

**

 

Nel riparo non c'era

più niente un'impronta

Stefano Allievi

Dalla raccolta inedita “motu proprio – impressionismi di viaggio”


risposte

sono abituato

a mettermi in questione

a farmi domande, a farne

 

è una seconda natura

o forse prima

la mia mistica, e al contempo il mio lavoro

 

non mi spaventa, non smetto, non potrei

di cercare risposte

senza averne

 

**

 

versatilità

 

Valentina Albi

 

Raccolta inedita

 

L’incontro

 

Atto Primo

 

Intorpidita come un seme

che sta per nascere pianta,

blanda e trasandata

trascuro i miei pensieri.

 

Chi potrà mai cogliere

la perla sotto il mare,

il rumore del maestrale

e la brezza tra il labiale?

 

Nessuno più ascolta:

l’erba calpestata in un giardino,

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