Elena Corsino, Varianti di traduzioni mandel’stamiane

Osip Mandel’štam da “I quaderni di Voronež
Prove di traduzione di Elena Corsino. La versione definitiva è stata pubblicata in "Anterem" 72

Lo dirò sussurrando, in minuta,
Poiché tempo ancora non è
Si ottiene con prove e sudore
Il gioco di un cielo che non sa.

E sotto il cielo breve del purgatorio
Noi dimentichiamo spesso una cosa
Che la custodia celeste e gioiosa
E’ della vita larga [dischiusa] dimora.

                   (traduzione del 17 aprile 2005)  

Lo dirò sussurrando, in minuta,
Poiché tempo ancora non è:
Si sfiora con prove e sudore
Il gioco d’inconsapevole cielo.

E sotto il cielo breve del purgatorio
Noi dimentichiamo spesso una cosa,
Che la custodia celeste e gioiosa
E’ della vita dischiusa dimora.

                   (traduzione del 18 aprile 2005)

Lo dico in minuta, in sussurro,
Perché non è arrivato il tempo:
S’ottiene con sapienza e sudore
Il gioco del cielo acerbo.

E sotto il cielo fugace del purgatorio
Noi dimentichiamo spesso che
La custodia celeste e gioiosa
È la casa terrena che si distende.

              (definitiva, 2005)

I.

Alla terra nuda, suo malgrado, volgendo,
Con dolce camminata sbilanciata
Lei va – di poco superando
L’amica lesta e il giovane di quasi pari età.
L’attrae la stretta libertà
Di quel difetto che le anima l’estro.
E chi lo sa, se un’idea chiara
Non si voglia soffermare nel suo portamento:
Che quest’aria di ciliegi in fiore
Sia per noi l’antica madre della volta tombale,
E che ogni cosa comincerà in eterno.

II.

Ci sono donne sorelle all’umida terra.
Ogni loro passo è strido di pianto,
Accompagnare i risorti, e per prime
Accogliere i morti è in loro vocazione.
Carezze da loro invocare è empietà,
Di separarsene non si ha la forza.
Oggi angelo, domani verme sepolcrale
E dopo domani soltanto fattezza ...
Ciò che era incedere si fa inaccessibile ...
I fiori immortali, il cielo esatto
E tutto quel che sarà – soltanto promessa.

                     (traduzione del 13 luglio 2005)

I.

Alla terra nuda, suo malgrado, volgendo,
Con passo dolce e discorde -  lei va
Di poco avanzando l’amica lesta
E il giovane, quasi della stessa età.
È attratta dalla grave libertà
Di quel difetto che le ispira l’estro.
E chissà che un nitido presagio
Si voglia soffermare nel suo andare –
Su quest’aria di ciliegi in fiore
Per noi antica madre della volta tombale,
E questo ha principio eterno.

II.

Ci sono donne care all’umida terra.
Ogni loro passo è risuono di pianto,
Accompagnare i risorti, e per prime
Accogliere i morti – hanno per vocazione.
Le loro carezze invocare è scellerato,
Allontanarsene – insostenibile commiato.
Oggi – angelo, domani – verme sepolcrale
E dopo domani soltanto sembianza.
Ciò che era incedere si fa inaccessibile…
Fiori immortali, cielo integro,
E tutto quel che sarà – soltanto promessa.

              (definitiva, 2005)

Elena Corsino si occupa di traduzione letteraria e dell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera. Ha tradotto opere di Carroll, Koval’ e Cvetaeva. Ha pubblicato Marina Cvetaeva: la prosa diaristica degli anni 1917-1919 (2001) e, in poesia, Le pietre nude (2005). Sue traduzioni in “Anterem” 69 e 72.