Ranieri Teti

Su Passaggi. Notturni di Ranieri Teti

Se “Salvarsi è stato/ scrivere un grido”, occorre chiedersi come siffatto grido sia approdato alla pagina.
Immediata la risposta: scrivere versi quali i suddetti costituisce già “scrivere un grido”.
Conscio di quanto l’ urlo abbia a che vedere con l’ ineffabile origine dell’ espressione linguistica, Ranieri Teti, nei suoi “Passaggi.Notturni”, ricorre a una sorta di paradosso tautologico: l’ unica maniera di scriverlo è scrivere di averlo scritto.

Ultima pagina: Per Alberto Grifi (con un video-commento di Enrico Ghezzi)

È morto Alberto Grifi (1938-2007) www.albertogrifi.com “un cineasta irregolare e anticipatore. Uomo senza fissa dimora, randagio. Un artista disperso e libero, sperimentatore, inventore, misconosciuto, non meritato, disinteressato, inarreso, la parte migliore, quella verace, dell'avanguardia”: lo ricorda così Antonio Moresco su “Il primo amore”. E lo ricorda così Enrico Ghezzi: http://www.youtube.com/watch?v=CDTU7QK0UgU.

Luigi Nacci, La grande proletaria dei poetinternauti s’è mossa, o no?

Ci sarebbero, dicono alcune statistiche, 2 milioni di poeti in Italia. O meglio: 2 milioni di persone che fanno stampare in proprio o con case editrici, pubblicano sul web, gratuitamente, o guadagnandoci o rimettendoci, i propri versi. La cifra non è sicura, ma inconfutabile è il trend: negli ultimi decenni e in particolar modo negli ultimi anni il numero di persone che hanno sentito e sentono il desiderio di scrivere e rendere manifesta tale passione è aumentato esponenzialmente.

Claudio Di Scalzo, In sintesi

Dirigo il giornale-rivista on line TELLUSfolio www.tellusfolio.it  e con la poesia in rete ho a che fare ogni giorno. In sintesi. Stando sul didascalico. Credo che la poesia sul web abbia bisogno di una sorta di bascullamento: dalle pagine elettroniche a quelle stampate e viceversa. E questo faccio con TELLUS rivista di Arte Pensosità e Letteratura. Perché bisogna anche scegliere, selezionare, indicare percorsi.

Poesia e internet 2: Claudio Di Scalzo, Luigi Nacci

Estromessa dalla carta stampata quotidiana e periodica, la poesia è entrata significativamente nel mondo di internet, con un fiorire di iniziative che fanno capo a siti, blog, riviste on-line, aggregatori. Tutto questo, se da un lato testimonia la sua vitalità, al passo con le nuove tecnologie e con i tempi, dall’altro pone esigenze di comprensione e studio del fenomeno.

Sulla Visual poetry

Antropologiche immagini, sulla “visual poetry”

Si può pensare in maniera corretta, credo, all’ espressione idiomatica quale a vero e proprio campo di energia: energia biologica, strettamente legata alla vita, anzi maniera di vita stessa.
Poiché non esiste alcun “a priori”, possiamo con altrettanta correttezza ritenere che qualunque forma espressiva, qualunque tratto o gesto dotato di “direzione”, sia da considerarsi linguaggio.

Su Adriano Spatola e Tam Tam

Poetiche cerniere, su Adriano Spatola

Fino a quale punto possono convivere poesia di avanguardia e non?
Fino a quale punto possono essere considerate manifestazione di una medesima entità?
Credo siano questi i quesiti posti dalla ricca e articolata esperienza di Adriano Spatola.
Scorrendo i numeri di “Tam Tam”, rivista da lui diretta assieme a Giulia Niccolai, accanto a interventi visivi e, in genere, sperimentali, troviamo scritture “lineari”, ossia caratterizzate da un uso non estremo della parola.

Su Mail art project a San Lorenzo

Behind San Lorenzo, sulla “mail art”

Raggiunto, ormai, il mezzo secolo di vita, la mail art costituisce fenomeno internazionale molto diffuso: spedire opere d’ arte create in stretta connessione con il mezzo postale utilizzato, si mostra, con evidenza, non privo di seduttive valenze.

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