Aprile 2014 anno XI, numero 23

Beppe Ratti, Talavera de la reina, Osteria del tempo ritrovato 2013

(...) Quanta numerologia? Quante lingue? Quanti anagrammi? Quanti acrostici scalari combinati a mitografemi? Quante interpretazioni riuscite a provare, per pelle e per potenza cerebrale? Nel contagio interrogativo s’annida la cifra stilistica di Beppe Ratti: una consonanza che è risonanza, quasi una tac delle emozioni e delle reminescenze – per pungolare il Lettore all’interazione, per spronare il Lettore a sondare le reazioni, peculiari e soggettive, suscitate da una poesia entusiasta, etimologicamente accesa per divino scintillìo.

Lucetta Frisa, L’emozione dell’aria, CFR 2012

“L’emozione dell’aria”, chiama l’autrice la musica (...)
L’autrice passa dapprima in rassegna i tempi del metronomo (adagio, allegro, presto, ecc...) e quindi la dimensione fisica temporale, il rapporto essere-tempo o, anche, le modalità dell’accordo dell’essere col tempo. (...)

Alessandra Paganardi, La pazienza dell’inverno, Puntoacapo 2013

(...) Alessandra Paganardi ha naturale familiarità con il dolore della mente, con la malinconia dell’esistenza, con le virgiliane lacrimae rerum che si addensano su ogni destino, ma sente la sua poesia come arma complessa e potente di salvezza: complessa, perché riverberando il dolore nelle parole c’è la possibilità di accentuarlo, ma potente, perché trattando l’angoscia dentro la scrittura, dentro la materia di parole vive che ricordano e reinventano, la si può anche esorcizzare.

Adelio Fusé, L’obliqua scacchiera, Book Editore 2012

Preceduta da Il boomerang non torna, (2003), Orizzonti della clessidra distesa (2005), Canti dello specchio bifronte (2009), L’obliqua scacchiera conclude una tetralogia degli “oggetti anomali”.

Anna Maria Farabbi, Abse, Il Ponte del Sale 2013

(...) Abse è il nulla; la stupefazione di ciò che è inesprimibile fino all’ammutolimento e, per questo, sancisce l’impossibilità di una minuziosa, totalizzante, descrizione e spiegazione. Dichiara una volta per tutte la negazione del dire fino in fondo; significa limite insuperabile; (...)
da una nota dell’Autrice

Romano Morelli, Questo essere, Mimesis 2013

L’essere umano è essenzialmente un essere interrogante.

Sa di non sapere; non può non sentire attorno a sé il Mistero che si aggira irrequieto, non può non chiedere ragione della propria morte. Dunque vuole, deve sapere. Pascalianamente, ciò lo rende la creatura più miseramente grande. (...)

Non c’è quindi né verità né risposte, solo un cercare.

Alessandra Carnaroli, Femminimondo, Edizioni Polìmata 2011

La violenza degli uomini sulle donne, è questa quella che viene di volta in volta definita in gergo politico-istituzionale “violenza di genere”, “violenza sessuale”, “violenza (di chi?) contro le donne”. Non solo una questione di lessico. E’ la sentenza di scomparsa del soggetto che offende e del perché offende.

Aprile 2014, anno XI, numero 23

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In questo numero presentiamo alcuni poeti segnalati per “Opera edita” nell’edizione 2013 del Premio Lorenzo Montano: Alessandra Carnaroli, Romano Morelli, Anna Maria Farabbi, Adelio Fusé, Alessandra Paganardi, Lucetta Frisa, Beppe Ratti. A distanza di tempo dalla loro pubblicazione.

A distanza di tempo, rimane attiva la possibilità di riscoprire o di mantenere ancora viva l’attenzione su libri importanti. Tutto questo si inserisce in maniera naturale nella costante opera di affermazione della poesia che il “Montano” svolge ininterrottamente da 28 anni.

Per continuare ad alimentare questa storia, per rendere ancora più ricca questa geografia letteraria, ricordiamo a tutti i poeti, saggisti e prosatori che il termine ultimo per inviare i lavori alla 28^edizione scade il 15 aprile 2014.

scarica il bando della 28^ edizione

In copertina: fotogramma dal video “Lettere incompiute” di Camillo Valle.

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