Sabato 13 ottobre 2007 ore 15:45 - Estetiche di Anterem

a cura di Alessandro Zocca

Il ciclo “Videopoetry”: lo sguardo di Mosca” è stato creato nel 2006, in occasione del Primo Festival Internazionale del Libro di Mosca.
Nello stesso anno, il programma è stato presentato al Festival Letterario Internazionale di L’vov in Ucraina e alla Fiera Internazionale del Libro di Pechino, mentre il video di Fedor Kudryashov sulla poesia di Maksim Amelin è stato anche presentato allo Zebra Poetryfilm Awards di Berlino.

ore 15,45 – 16

Vengono proiettati 9 video di artisti russi ispirati da altrettanti testi di poeti russi.

Il video n° 1
è di Natalya Babintseva con testo poetico di Dmitriy Tonkonogov


Dmitriy Tonkonogov
Dmitriy Tonkonogov

Sabato 13 ottobre 2007 ore 11:00 - Estetiche di Anterem


Estetiche di Anterem: Rassegna internazionale di videoart provenienti da Ungheria, Brasile, America, Austria, Congo, a cura di Sirio Tommasoli
Realizzata in collaborazione con il San Giò Festival.

Realizzata in collaborazione con il San Giò Festival, la rassegna di quest’anno propone opere ispirate dal disagio del vivere che emerge nel mondo della globalizzazione. Naturalmente sono immagini e voci diverse come diverse sono l’arte, la cultura, la storia e la sensibilità di ogni autore. Ma il disagio del vivere è uno, in un passaggio epocale che coinvolge tutto il mondo con effetti di allarmante sincronismo.
In alcuni di questi video, la macchina da presa è come si ponesse con decisione fra l’autore e il mondo: una sorta di protesi infedele, capace di aggiungere o sottrarre elementi allo sguardo, filtrandolo e costringendolo nella scelta stretta dei piani di ripresa, nell’angolo parziale delle inquadrature, nell’assoluta soggettività dei tempi e dei ritmi imposti alle sequenze.
In altri, è come se la macchina volesse annullarsi per aderire il più possibile allo sguardo che si rivolge alla realtà “così com’è”: una verità “specchiata” negli occhi dell’autore, che discende forse dall’automatica semplicità con cui si guardano le cose, dall’esperienza unanimamente condivisa del vedere che induce a condividere lo sviluppo visivo del tema, a ritenere universalmente condivisibile anche il prodotto-oggetto della visione stessa, che però qui diventa narrazione o poesia delle cose.

Sabato 13 ottobre 2007 ore 11:20 - Le poetiche di Anterem (Italia)


Ore 11:20

Poetiche di Anterem

Testi di Ranieri Teti e di Gabriella Drudi presentati da Flavio Ermini e interpretati da Alessandro Quasimodo

Musica originale composta ed eseguita da Francesco Bellomi
Picasso: Donna che legge
L’editoriale dell’ultimo numero di “Anterem”, a firma di Flavio Ermini, inizia così: «La parola poetica trattiene due movimenti. Uno è discendente, e propone il passaggio dalla presenza all’allontanamento. L’altro è ascendente, e impone l’apparizione».
Apparentemente misteriosa, questa frase in realtà esprime un concetto molto semplice. Ci indica che l’onda creativa ci porta all’essere, alla pienezza della parola e del senso solo dopo una cancellazione, dopo un moto discendente che torna a narrare la vicenda della nascita. Da lì, da quel seme iniziale si può parlare. Lì c’è il preludio che porterà alla parola poetica, al verso.
Come può avvenire?
Lo indicano due autori italiani: Ranieri Teti e Gabriella Drudi.
Con Ranieri Teti s’impone il passaggio dalla presenza all’allontanamento. Mentre nella prosa narrativa di Gabriella Drudi emerge con forza l’apparizione.

Ranieri Teti (1958), poeta, ha pubblicato tre libri: La dimensione del freddo (1987), Figurazione d’erranza (1993), Il senso scritto (2001). Fondatore e responsabile del Premio di poesia “Lorenzo Montano”. Curatore del periodico on-line “Carte nel Vento”.

Gabriella Drudi, narratrice e storico dell’arte, ha pubblicato prose e saggi critici su artisti contemporanei in riviste e cataloghi. Monografie su De Kooning (1972), Melotti (1979), Afro (1986). Fondamentale il suo “poema meditativo” Beatrice C. (1979). Veneziana di nascita è morta a Roma nel 1998.

Sabato 13 ottobre 2007 ore 14:30 - Le poetiche di Anterem (Russia)

Biennale Anterem di Poesia

Ore 14:30

Poetiche di Anterem

Testi di Vasyl’ Stus e di Osip Mandel’stam presentati da Flavio Ermini e interpretati da Alessandro Quasimodo

Musica russa del Novecento eseguita da Francesco Bellomi

Mandel' stam

Due poeti russi: Mandel’stam (tradotto da Elena Corsino) e Stus (tradotto da Maria Pia Pagani).
Per loro scrivere è un atto di coraggio e di rischio.
E non rappresenta un abbandono della vita, ma un addentrarsi nel folto dell’esistenza.
Scrivere significa conoscere. E conoscere vuol dire, con Novalis, «sprofondare lo sguardo nell’anima del vasto mondo».
Qui è il senso della tradizione autentica: risalire all’infinito verso il luogo dell’origine, arrestandosi di tanto in tanto per ascoltare le voci che hanno parlato prima di noi. Compiere all’incontrario il cammino che l’uomo, spaesandosi, ha compiuto, in un aprirsi alla e della via.

Osip Mandel’stam (1891-1938), nato a Varsavia da famiglia ebraica, studia a Pietroburgo, Parigi, Heidelberg. Muore in un campo di concentramento stalinista. Vertiginose le poesie raccolte nei Quaderni di Voronez e le Ottave.

Vasil’ Stus (1938-1985), poeta dissidente ucraino, traduttore di Goethe, Rilke, García Lorca. Arrestato e imprigionato più volte, muore in un campo di lavoro negli Urali. I suoi scritti iniziano a circolare in Occidente solo nel 1970.

Sabato 13 ottobre 2007 ore 17:15 - Le poetiche di Anterem (Francia e Canada)

Biennale Anterem di Poesia

Ore 17:15

Poetiche di Anterem

Testi di France Théoret e di Martin Ziegler presentati da Flavio Ermini e interpretati da Alessandro Quasimodo

Musica francese contemporanea eseguita da Francesco Bellomi
Fragonard Donna che legge France Théoret (1942), poetessa canadese, narratrice e saggista, è stata docente di letteratura per vent’anni. Suoi testi sono tradotti in inglese, spagnolo, italiano.

Martin Ziegler (1956), poeta francese notissimo nel suo paese. I suoi lavori sono usciti in Italia grazie ad “Anterem”.

Nelle versioni proposte, Ziegler è tradotto da Ivana Cenci, mentre Théoret è tradotta da Margherita Orsino

Due poeti diversissimi tra loro. Rarefatto, aristocratico, malinconicamente solare LUI. Ruvida, dura, dolorosamente metropolitana LEI.
Cosa li unisce? Osservare il paesaggio e interrogarlo. Ma – attenzione – volgendo lo sguardo ai luoghi non appariscenti.
Il minore è lo specchio del grande e in parole senza ornamenti – ci dicono i due poeti – sta l’essenza della complessità. La poesia applica questa sintesi al groviglio di sensazioni che il paesaggio – sia esso naturale come per Ziegler o urbano come per Théoret – fa nascere in noi.
Nel tema del paesaggio trovano sviluppo gli stati d’animo. La serenità conosce spesso le apparizioni del sentimento opposto. Questa alternanza rende presente l’indecifrabile.

Sabato 13 ottobre 2007 - i poeti del 13 ottobre

Il poeta incendia in parola
"Il poeta incendia la parola" scriveva Eugenio Miccini (1925-2007) in una sua famosa poesia visiva. E' quello che accade a Verona il 13 ottobre 2007 alla Gran Guardia con le letture dal vivo dei poeti del Premio Lorenzo Montano, nella cornice della Biennale Anterem di poesia, con la presenza di:
Marcello Angioni, Lucianna Argentino, Alessandro Assiri, Dino Azzalin,
Luigi Cannillo, Allì Caracciolo, Giorgio Celli, Viviane Ciampi, Silvia Comoglio,
Erminia Daeder, Tino Di Cicco, Edgardo Donelli, Anna Maria Ferramosca,
Mauro Ferrari, Aldo Ferraris, Michele Fogliazza, Adelio Fusé, Mauro Germani,
Alessandro Ghignoli, Ermanno Guantini, Stefano Guglielmin, Giovanni Infelìse,
Gilberto Isella, Maria Lanciotti, Alfonso Malinconico, Francesco Marotta,
Sandro Montalto, Massimo Orgiazzi, Alexandra Petrova, Luisa Pianzola,
Nicola Ponzio, Claudia Pozzana, Jacopo Ricciardi, Cecilia Rofena,
Stefania Roncari, Giacomo Rossi Precerutti, Luca Sala, Maurizio Solimine,
Elio Talon, Giorgio Terrone, Iole Toini, Guido Turco,
Giovanni Turra Zan, Maria Luisa Vezzali.

XXI Premio di poesia "Lorenzo Montano" - Esiti

Premio di Poesia “Lorenzo Montano”

Poeti premiati con Menzione d'onore e Segnalazione, Finalisti e Vincitori:

"Opera Edita" Provincia di Verona
"Opere Scelte" Regione Veneto
"Raccolta Inedita" Biblioteca Civica di Verona
"Una Poesia Inedita" Circoscrizione Centro Storico di Verona


CERIMONIE DI PREMIAZIONE E SECONDA BIENNALE DI POESIA

Logo Biennale Anterem

Giacomo Bergamini, La malattia delle parole

La sezione “Biblioteca” si arricchisce di un nuovo libro on-line, nella ricorrenza del suo decennale:
La malattia delle parole di Giacomo Bergamini,
pubblicato nel 1997 nella collezione Limina.

Scarica il libro [PDF 9.54MB]

Numero 74 (giugno 2007)

Rivista Anterem Numero 74

L’atteso numero 74 di “Anterem”, dedicato all’Anacrusi, è stato pubblicato.

Scrive Maurice Blanchot nella citazione che apre il volume: “L’anacrusi, presso i greci, è senz’altro un semplice preludio, per esempio quello della lira. Ma in alcuni esempi del diciannovesimo secolo si complica…  L’anacrusi. Non una parola, appena un mormorio, appena un fremito, meno del silenzio, meno dell’abisso del vuoto …”.

Rilancia Flavio Ermini nell’editoriale: “Nelle scritture raccolte in questo numero di “Anterem”  la parola è colta nell’attimo in cui l’involucro protettivo si spezza. Il silenzio involgente cede e ci restituisce a un movimento inarrestabile che torna a narrare la vicenda della nascita … In queste scritture si allude al viaggio verso le oscurità ctonie, verso tutto ciò che si colloca dopo il limite della temporalità. Si va allora dalla definizione dell’essere al suo seme iniziale. Dai gradini del tempo all’atemporalità …”

L’atto di preludere – su cui fa presa, nella durezza del silenzio e del vuoto, il vocabolo “anacrusi” – è l’esperienza inaugurale sulla quale convergono tutti i testi teorici e poetici proposti in questo numero di “Anterem”.
Esemplari sono a questo proposito la poesia di Vasyl’ Stus (1938-85), poeta dissidente ucraino, traduttore di Goethe e Rilke, candidato al Nobel per la letteratura nel 1985, e la scrittura di Magdalo Mussio (1925-2006), poeta e artista tra i più intensi e innovativi del secondo Novecento, curatore negli anni Sessanta della leggendaria rivista "Marcatre". 

Entrambi i testi, qui anticipati, ci confermano quanto con assoluta precisione registra Pascal Quignard in questo stesso numero della rivista: "Il tempo non conosce altra direzione se non quella che nasce dal passato. La riproduzione è la fonte ... Cosa ci orienta? Il vuoto che si stende davanti a noi. Vuoti, buchi che noi invadiamo come ai sognatori piace fare nei sogni. Viviamo sempre nel periodo interglaciale del pleistocene che talvolta chiamiamo attualità. E' la frase che disse Mallarmé nel mese di febbraio del 1895: non esiste il presente. Disinformato colui che si crede un contemporaneo".

Vasyl’ Stus


Magdalo Mussio


Questo numero – così come l’abbonamento alla rivista – potrà essere richiesto a: direzione@anteremedizioni.it
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