Gennaio 2013, anno X, numero 17

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Entrando nel decimo anno di “Carte nel vento” è doveroso ricordare tutti i poeti e prosatori che finora ne hanno accompagnato il cammino, tra conferme di autori già noti, proposti in gran parte per testi esemplari, e scoperte di nuovi talenti, spesso punte della nuova poesia italiana. In pratica, molto del lavoro intorno alla poesia svolto negli ultimi anni dal Premio Lorenzo Montano. Questo periodico trae infatti argomento da tutto quanto accade nella composita geografia del Premio, tra i suoi vasti confini. Il presente numero è interamente dedicato ai vincitori del “Montano 2012”, commentati dalla redazione di “Anterem”, e presentati non solo attraverso le opere premiate ma anche con l’aggiunta di contributi inediti che ne amplificano il discorso e la poetica.

Per proseguire nel cammino, per rinnovare questa particolare storia della poesia con altri autori, è già disponibile il bando della nuova edizione.

Scarica il bando del Premio che scade il 15 aprile 2013

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In copertina: olio su tela di Laura Caccia

Per ricordare Silvano Martini (1923-1992)

Silvano Martini

Ci sono scrittori che dedicano la propria vita interamente alla letteratura.

Sono scrittori che vivono esclusivamente “per scrivere”, tanto da vivere quasi “di nascosto”, nella discrezione e nella riservatezza, lontano dai riflettori mediatici, in nome di una grande libertà espressiva.

Silvano Martini, la cui opera è stata definita “innovativa, audace, coltissima” da Gilberto Finzi, fa parte di questa aristocratica schiera di letterati.

Con la sua ricerca letteraria – di grande fascinazione e forza linguistica – si è sempre tenuto lontano dall’audience e al di qua del mercantile consumo editoriale, anche se ha sempre potuto contare su un selezionato gruppo di affezionati lettori.

Ha raccolto la sua opera poetica e narrativa in sei volumi e ha fondato nel 1976 con Flavio Ermini la rivista “Anterem”.

Scrittore dell’immaginazione e della purezza linguistica, è stato un profondo e originale interprete del fervido clima di ricerca che ha caratterizzato gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.

Nel ventennale della sua scomparsa e gli amici poeti di “Anterem” lo hanno ricordano in un convegno che si è tenuto il 17 novembre presso la Biblioteca Civica di Verona. Relatori sono stati: Agostino Contò, Paolo Donini, Stefano Guglielmin, Tiziano Salari. L’incontro è stato curato da Flavio Ermini e Ranieri Teti.

Leggi l’intervento di Paolo Donini
Leggi l’intervento di Stefano Guglielmin
Leggi l’intervento di Tiziano Salari

Una nuova esperienza del tempo in un saggio di Lucio Saviani

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L’Eterno ritorno dell’Uguale e il “pensiero abissale” di Zarathustra non sono una riproposta del tempo ricurvo, circolare (Aiòn) di stampo greco e pagano in opposizione al tempo rettilineo cristiano-borghese (Chronos). Del resto, già nel pensiero dei greci Aiòn e Chronos erano complementari e non opposti. La redenzione a cui Zarathustra guarda si contrappone soprattutto al carattere di durata continua che soggiace a entrambe i modelli di temporalità in questione. L’annuncio di una nuova esperienza del tempo, intorno a cui gravitano tutti gli altri momenti della dottrina nietzscheana, non risiede nella ripresa del flusso ciclico del divenire. Zarathustra rivolge il suo sguardo “pieno di terrore” ai suoi discepoli quando incontra quell’autentico pensiero abissale che è l’Attimo (Kairòs). Il tempo “cairologico” di Nietzsche è il pensiero dell’Attimo, in cui si eccede il corso lineare del tempo, la durata. Il tempo come insieme di occasioni, ‘grappoli’ di eventi. Nell’eterno ritorno, la volontà è Amor fati, ma questa volta amore per il ritorno dell’eterno, il ritorno degli Attimi. Anche nelle opere Nietzsche Aiòn è il nome del fanciullo eracliteo che ripetutamente ricrea il divenire e rinnova i casi del mondo.

Leggi il saggio di Lucio Saviani

 

Convegno di Anterem: Poetiche del pensiero

Convegno di Anterem: Poetiche del pensiero

Come ogni anno, nell’ambito delle cerimonie conclusive del Premio Lorenzo Montano, la rivista “Anterem” promuove – in collaborazione con la Biblioteca Civica di Verona – un Convegno di poesia.
Sono in cartellone quattordici appuntamenti nel corso dei quali la poesia incontra la filosofia, la musica, la psicoanalisi e l’arte. Tali eventi si svolgono da sabato 10 novembre a domenica 18 novembre 2012 negli spazi della Biblioteca Civica di Verona, via Cappello 43.
Il Convegno ha per titolo “Poetiche del pensiero” ed è curato da Flavio Ermini e Ranieri Teti.
La finalità è far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e le complesse problematiche del nostro tempo. Tra i relatori: Lorenzo Barani, Stefano Baratta, Alfonso Cariolato, Agostino Contò, Paolo Donini, Stefano Guglielmin, Tiziano Salari, Carla Stroppa, Vincenzo Vitiello.
Questa manifestazione muove da un’identità poetica molto precisa, caratterizzata dalla posizione concettuale e dal percorso di conoscenza della rivista “Anterem”. L’intento è di far amare a un numero sempre più vasto di lettori la grande poesia contemporanea e della modernità.
Con questa iniziativa “Anterem” vuole dare una visibilità critica sempre maggiore alle opere dei poeti vincitori, dei finalisti e dei segnalati per tutte le sezioni in cui il Premio Lorenzo Montano si articola: “Raccolta inedita”, “Opera edita”, “Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”, “Poesie scelte”.

L’ingresso è libero.

Scarica il programma del Convegno

Il nuovo libro francese di Flavio Ermini

AssenzaLa tâche terrestre des mortels

L'ultimo lavoro poetico di Flavio Ermini è stato pubblicato in Francia da Lucie Éditions, Nîmes. Ha per titolo La tâche terrestre des mortels ed è in versione bilingue (anticipiamo qui per i nostri lettori due poesie). La traduzione in francese è di François Bruzzo. La prefazione è di Franc Ducros (originale francese) (versione italiana). Questo importante libro di poesia può essere ordinato on line:
www.lucie-editions.com
 

«Con questo libro Flavio Ermini approfondisce la sua meditazione poetica iniziata con Poema n. 10. Tra pensiero (2001), poi sviluppata nel 2006 in Il moto apparente del sole e nel 2009 con L'originaria contesa tra l'arco e la vita, in cui si intrecciano racconti, argomentazioni, canto. Questa meditazione culmina qui in un estremo affinamento della lingua, espressa dalla voce anonima che dissimula la sua complessità sotto un'impeccabile nudità.»

Dalla premessa di Franc Ducros

Flavio Ermini legge un testo da La tâche terrestre des mortels  nella versione italiana.

Una nota critica di Donatella Bisutti su "Poesia" 281, aprile 2013.

 

Margherita ORSINO: Tradurre la frattura

Assenza

Questo saggio di Margherita Orsino è una riflessione sulla traduzione poetica, le sue difficoltà e ciò che tale esperienza mette in gioco. Nella poesia contemporanea c’è una parte di oscuro, una parola che pare sorgere da un abisso, frattura (Ungaretti) fra l’uomo e la verità. Se tradurre la poesia contemporanea è difficile non è certo perchè si deve spiegarne il senso oscuro ma perchè si deve accettare, lasciarle la sua parte oscura. Si sarà capito che questo breve studio non parla tanto delle difficoltà tecniche incontrate in tale o talaltra traduzione, ma, attraverso esempi concreti, dal francese all’italiano, di uno spirito, una concezione della traduzione: percorso che è una traversata, analogamente all’esperienza poetica stessa. Tra gli autori presi in esame: Christian Hubin, Pascal Gabellone, Flavio Ermini, Pierre Chappuis, Franc Ducros.

Margherita Orsino fa parte del comitato di redazione di Line@editoriale.
Nell’ambito dell’editoria universitaria francese, line@editoriale è la prima rivista scientifica internazionale redatta in lingua italiana, promossa dal gruppo di ricerca “Il Laboratorio”, il centro di studi di letteratura italiana dell’Università di Tolosa che studia le pratiche e culture dell’editoria italiana dalle origini ai giorni nostri.
http://blogs.univ-tlse2.fr/lineaeditoriale/

L'immagine è di Magdalo Mussio

 

Il nuovo libro di Ida Travi: Il mio nome è Inna

E' uscito per Moretti&Vitali Editori
Collana: Forme dell'immaginario poesia

Ida Travi, Il mio nome è Inna. Scene dal casolare rosso
Postfazione di Alessandra Pigliaru
Pagine 190. € 14,00

“... Lo spazio entro cui ci si muove è nei pressi di un casolare rosso; si sceglie di varcarne la soglia così come di entrare in relazione l’un l’altro. Non c’è alternativa percorribile, si conta piuttosto la vicinanza e si parla, senza mediazioni. In orazione appunto, intesa come unione tra oralità – che fonda la poesia – e relazione – che scalza la cavità della solitudine. Prima dell’incontro con la scrittura il passaggio è cruciale.”  (Alessandra Pigliaru)

Riflessioni critiche sull'opera: Chiara Zamboni, Stefano Raimondi, Fiorangela Oneroso, Rosa Pierno, Tiziano Salari

Apri l'audio-video: Il mio nome è Inna; voce: Ida Travi; Immagini: elaborazione Poeticaver, omaggio a R. Bresson

Per notizie sull'Autrice: http://poeticaepoetica.blogspot.it/

 

Il fenomeno comunitario nell’era della quarta dimensione

Disputa tra spiriti libertari nell'Ottocento

La Primavera Araba, il Movimento 5 Stelle, Movimiento 15-M, Occupy Wall Street, Generazione TQ, Il Popolo Viola, Se non ora quando: sono solo alcuni dei nomi dei movimenti di rivolta sociale che hanno di recente abitato le piazze ed i giornali di varie città del mondo, regalando alla Storia ciò che qualcuno ha descritto come “un nuovo ’68”.

Ma cos’è realmente questo torrente unico di ribellione? È un sintomo o una soluzione? È “reale” o è un simulacro che risponde ai meccanismi del gioco delle parti senza interrompere il regime della simulazione? È possibile far sgorgare da questo momento storico una nuova sorgente di senso? Come?

Queste sono solo alcune delle domande che questo saggio di Luigi Bosco si pone, cercando di dare una risposta, seppure senza pretese di verità.

L’importanza del momento storico che stiamo vivendo è – evidentemente – enorme e ci investe di grandi responsabilità. Il successo o l’insuccesso dell’operazione – qualunque essa sia – dipenderà da tutti. E, alla fine, il merito –  o la colpa – non escluderà nessuno.

 

Rosa Pierno: Artificio

È disponibile in tutte le librerie l’ultimo volume di Rosa Pierno (Robin Edizioni)

Rosa Pierno: Artificio

“Artificio” e “Amore fossile” – le due sezioni che compongono l’ultimo volume di Rosa Pierno – formano due testi speculari, interagenti. Due organismi, insomma, messi in reciproca postura di desiderio. Insensato volerli separare, così come non si separa una coppia d’innamorati (“indivisi amanti”), nemmeno sapendo che la loro passione è campo di battaglia, incrocio di forze antitetiche. Sia chiaro: per i testi, animati da reciproca attrazione, vige il medesimo ordine teatrico dell’agon vissuto dalla coppia. A cambiare sono invece attori e posta in gioco, perché questa volta il confronto avviene tra parola e figura, affermazione e negazione, movimento e stasi, presenza e assenza. Che è anche confronto con gli spettri, quelli insorgenti dalle riesumazioni, dagli scavi (fossile deriva da fodere, scavare), tra le cui ombre il desiderio già da tempo si è convertito in desiderio d’agonia. (Dall’introduzione di Gilberto Isella)

Il volume può essere richiesto in libreria, oppure rivolgendosi all’Editore Robin: www.robinedizioni.it

 
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