Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Giuseppina Rando, prosa inedita “Vuoto”, nota di Flavio Ermini

Prosa poetica

Giuseppina Rando ci parla di un essere in cammino. Il suo passo muove da una presenza per approssimarsi al vuoto. La presenza è evidente nell’atto della rappresentazione. Ma quella stessa presenza cessa di essere tale nel momento in cui la rappresentazione è conclusa.

Enzo Campi, dalla raccolta inedita “ex tra sistole”, nota di Giorgio Bonacini

La parola che Enzo Campi ci presenta in questo poemetto ha una speciale qualità che travalica la semplice lettura dei suoi testi, compenetrando il lettore con un’azione che cancella il già dato e generando e rigenerando un fluire linguistico senza agganci conosciuti. Per questo il termine “lettura”, così come lo si intende e lo si agisce normalmente, crediamo che in queste poesie sia quantomeno inadeguato, perché va riempito di ulteriori significazioni e ancora più di pratiche interpretative significanti.

Adelio Fusé, poesia inedita “All’epoca le ore mi avevano assegnato”, nota di Ranieri Teti

La perizia metaforica che sostiene il testo lo connota pur nella molto particolare struttura dialogica.

Una delusa attesa di vita concentra e addensa questa poesia, la sua necessità di dire, la sua libertà espressiva.

Nel circuito della significazione, in entrambi i versanti delle voci, il testo di Adelio Fusé è orientato sia al racconto che a una simultanea introspezione. Dice insieme il fatto e il pensiero che ne consegue, come nella chiusa della terza strofa:

e via franando fino all’irriducibile /

Paolo Gentiluomo, da “L’onnivoro digiuno”, Oèdipus 2014, nota di Rosa Pierno

La carne, in Paolo Gentiluomo, è non solo la predella da cui erigere lo sguardo verso l’altro, ma è l’orizzonte speculativo stesso. Come dire: mezzo e scopo della conoscenza. Se nell’intuizione aristotelica, mente e corpo sono indistinguibili, in Gentiluomo, il corpo si percepisce con i sensi, s’interpreta attraverso le sue azioni.

Liliana Ugolini & Vincenzo Lauria, dalla raccolta inedita “Le stanze della mente”, nota di Laura Caccia

Perdi/Menti

È una suonata a quattro mani quella che Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria eseguono sullo spartito della silloge “Le stanze della mente”, stanze musicate con uno strumento le cui corde vibrano in una tensione che chiama in causa, nei loro controcanti reciproci, il pensiero e la parola, come introducono gli autori: “Linguaggio miriade / che percuote tam tam soffia di tromba / corda di violino e richiama / dialettiche e allusioni di doppi. / La verità del perdersi”.

Antonio Bux, da “Sistemi di disordine quotidiano”, Achille e la Tartaruga 2015, nota di Davide Campi

Antonio Bux, in questa come in altre precedenti opere, sviluppa i suoi testi in forme diverse, fisicamente avvicinate per area concettuale, che risultano tra loro complementari e convergenti ad illuminare in suoi sistemi caotici della percezione.

I versi in corsivo, alti, evocativi, potenti per introdurre o, a volte anche per chiudere un campo di indagine, quasi a misurarne valore e universalità, come scrive proprio all’inizio: “La memoria/si genera/per ombre,/e solo conserva/il suo lato/retrostante”.

Aprile 2016, anno XIII, numero 31

Carte nel vento numero 31

Un ulteriore sguardo sulla poesia italiana contemporanea, ideale seguito dei tre numeri precedenti: ancora una volta, nel nuovo “Carte nel vento”, tutta la redazione di “Anterem” è impegnata a presentare le opere, sia segnalate che finaliste, premiate nell’edizione 2015 del “Montano”.

Gli autori ospitati sono: Antonio Bux, Enzo Campi, Lia Cucconi, Chiara De Luca, Adelio Fusé, Paolo Gentiluomo, Giuseppe Gorlani, Francesca Monnetti, Alberto Mori, Giuseppina Rando, Marco Saya, Liliana Ugolini & Vincenzo Lauria.

L’occasione ci permette di rivivere l’esperienza del Forum 2015, che proseguirà quest’anno con simili modalità ma anche nuovi contenuti legati al trentennale del Premio.

Ricordiamo che il 15 aprile scadono i termini per partecipare alla 30^ edizione scarica il bando.

In copertina, Forum Anterem 2015, immagini di Armando Bertollo

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Convocazione assemblea dei soci 4/2016

ANTEREM

Associazione di Promozione Sociale
via Zambelli 15 – 37121 Verona – Italia
e-mail direzione@anteremedizioni.it
Codice fiscale 01797120233

Verona 2 aprile 2016

Convocazione dell’Assemblea dell’Associazione di Promozione sociale Anterem

Derrida a cura di Cariolato

Jacques Derrida Pensare al non vedere

Alfonso Cariolato collabora da oltre un decennio ad “Anterem”. Suoi testi sono previsti sui numeri 92 (giugno 2016) e 93 (dicembre 2016) della rivista. Intanto, siamo felici di segnalare ai nostri lettori che ha curato per Jaca Book l’edizione italiana di un volume che raccoglie i testi sulle arti scritti da Jacques Derrida dal 1979 al 2004. Il volume ha per titolo Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile.

In questo volume Derrida affronta questioni cruciali riguardanti il disegno e la pittura, il cinema, la fotografia, la videoarte e il teatro. Come scrive lo stesso Cariolato, in questo libro «tutta una concettualità legata a quella che viene chiamata l’‘estetica occidentale’ viene analizzata, attraversata, interrogata nei suoi presupposti, messa in discussione e ‘decostruita’». Pensare “le arti” è cosa difficile, forse impossibile; tuttavia che cosa desidera il pensiero se non pensare l’impossibile?

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