Ranieri Teti

Carla Paolini, da "Installazioni", raccolta inedita, con una premessa dell’Autrice

La materia di Installazioni non nasce dall’occasionalità degli eventi, ma dall’interesse che improvvisamente una parola mi smuove. Intorno a questo embrione energetico, il pensiero struttura e specializza nuove sintassi.

La sostanza espressiva si diffonde, disseminando segmenti come linfonodi messi a difesa delle sue intenzioni. L’organismo poetico addensa fisicità singolari, si installa sulla pagina e accetta l’urgenza di esistere.

 

Patrizia Dughero, "Dipingere non è tingere", prosa inedita

DIPINGERE NON È TINGERE

 

(poeta e pittore si ascoltano varcando la galleria virtuale)1

dipingere è (anche) un comportamento; quel che cerchiamo è un comportamento, il processo operazionale che viene dalla fondazione dell’espressione, che proviene dalla poietica;

Jacopo Ramonda, da "Una lunghissima rincorsa", Bel Ami Edizioni, 2014

Dalla nota dell’Autore: “Una scrittura volutamente frammentaria, che punta su densità e concisione, attraverso la scelta ponderata, quanto più puntuale possibile, di ogni singola parola.

L’equivalente letterario di un album di scatti rubati che ritrae dettagli, presentimenti, rivoluzioni silenziose ed eventi marginali”.

 

Cut-up n. 140

Gilda Policastro, da "Non come vita", Nino Aragno Editore, 2013

Dalla nota di Andrea Cortellessa: E’ questo il libro della prima stagione poetica di Gilda Policastro. E proprio stagioni è la metonimia che intitola la sua prima sezione. Prima in ordine di composizione ma, ciò che più importa, in termini “narrativi”: col mettere in scena il primo di una sequenza di lutti, inconsutile manto funebre che, alla pelle mentale di chi dice “io”, a lungo è calzato come una guaina perfetta. Si dice “stagioni” e si vuol dire dei tempi vissuti, o che piuttosto tali non sono stati (...)

Gabriella Galzio, da "La discesa alle Madri", Arcipelago Edizioni, 2011

Dalla presentazione di Tomaso Kemeny: L’energia sovrabbondante di questa voce produce un’inquietudine guerriera che, dalle tenebre sgorgata, eroicamente, alle tenebre tragiche della contemporaneità riporta il lettore disposto a soffrire-morire per rinascere oltre ogni modello demagogico di pura completezza ideale, poiché “...il rito è sangue, ripresa della vita.”

 

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Francesca Monnetti, da "Elisa" (di sparizione in latenza), raccolta inedita

elisa

avverso sinistro insulto astio
scomposta pressione

sottocute
il portato infetto di adamo
intatto nel mondo
si traduce ...in costale
in-frazione

figura incarnata
larvata elusa deviata
in-franta ...visione

elise o elisa
in-distinta si legge

incisa la firma

...lesa da sempre
nel nome

Lucianna Argentino, da "Frammenti di autobiografia postuma", raccolta inedita

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In principio fu il timore e la vita, dentro quello, un antefatto in bianco e nero per lei che stava sempre nell’incerto, in ciò che diviene senza mai av-venire. Era cronologicamente equivalente all’inizio del discorso.

 

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