Gennaio 2023 anno XX, numero 53

Piera Biondi, prosa inedita “Il pianista”, nota di Mara Cini

Come le Mani che disegnano di M.C. Escher, le mani del Pianista disegnano la loro storia, innaturale, tra luci e ombre minimali.

E’ una storia di suoni scuri, tracciati su un pentagramma di luci segrete e lattiginose. Ma forse non è neppure una storia.

Il Pianista vive e sogna e muore in una dimensione atemporale dove non c’è quasi niente da raccontare, dove la realtà ha un sapore sfuggente fatto di melodie elementari, ripetute, sovrapposte.

Maria Angela Bedini, incipit della prosa inedita “La sabbia, il fiume, la fine”; nota di Mara Cini

Da una scena dapprima “francescana” scaturiscono via via quadri barocchi, manieristi, sghembi, arricciati…

Loredano Matteo Lorenzetti, saggio: “La parola eveniente”

Esiste un dire della parola che, raschiate le incrostazioni del senso e lucidata l’opacità dell’usura del tempo, pronuncia il futuro, nel nuovo dell’eveniente?

Ascoltando Emily Dickinson, nella lirica intitolata “The future never spoke”, il futuro tace il suo diveniente accadere:

Il futuro – non ha mai parlato –

né mai – come fanno i muti –

rivelerà a segni – una sillaba –

del suo profondo avvenire –

Gennaio 2023, anno XX, numero 53

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 

Carte nel vento 53, gennaio 2023, anno XX, numero 53

La penombra che abbiamo attraversato (ricordando Lalla Romano), dopo l’incidente occorso a Flavio Ermini nell’ottobre 2019, ci ha imposto una profonda riflessione su tutta l’attività di Anterem, obbligandoci dopo 45 anni a un passaggio in terra incognita. All’improvviso messi di fronte, con la chiusura della rivista cartacea, all’esigenza di ridefinire scelte e indirizzi, anche dentro impoetici percorsi burocratici. Va da sé che tutte le energie sono state assorbite per riorganizzare i quadri della nostra associazione no-profit, per garantire la continuità del premio Lorenzo Montano, per immaginare e costruire la rinascita dell’editrice. Alla quale, oltre alle collane storiche e facendo perno proprio sul premio, è stata dedicata grande cura nello sviluppo di nuove linee editoriali, nella presentazione delle opere pubblicate e nella partecipazione alle fiere nazionali del libro.

Tutto questo ha di fatto rallentato, complice anche la pandemia, le uscite di “Carte nel vento”, che da un po’ ha finalmente ripreso con regolarità le sue pubblicazioni. Il presente numero conclude l’esperienza del Montano 2019.

A conferma che da sempre, per noi, nulla si esaurisce con gli esiti del premio, ma prosegue nel tempo, nel continuo dispiegarsi di una storia cominciata 37 anni fa.

Abbiamo scelto di prenderci cura della poesia. Pubblichiamo senza oneri per gli autori. E continuiamo a operare in totale gratuità in tutte le attività dell’associazione, del premio e dell’editrice, nelle connesse attività di recensione e presentazione delle opere e nella cura di Carte, sito e pagine social.

Consideriamo importante dare valore alle opere nel tempo, mettendo a disposizione di tutti un archivio permanente sul sito. Da febbraio riprenderemo su questo periodico le scritture segnalate, finaliste e vincitrici dall’edizione del Montano 2020 e oltre.

Desideriamo ringraziare tutte le autrici e gli autori che ci hanno pazientemente aspettato.

E grazie a Loredano Matteo Lorenzetti cominciamo questo numero riflettendo sulla parola, grazie a Zona Disforme lo sigilliamo con un salto, in realtà due, nell’immaginario.

Attendiamo nuovi testi, per lavorarci con la consueta passione, all’edizione del premio da poco lanciata.

Scarica il Bando della 37a edizione del Premio Lorenzo Montano (2023)

In copertina: fotogramma di Zona Disforme

La redazione

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