Postille a "Ante Rem"

 Anassimandro
Anassimandro

Gerald Edelman docet, la memoria è immemoriale. “Zakhor” ci mostra un cammino (estetico-filosofico, letterario e filologico) nel quale si incrociano sostanze aromatiche (uniscono l’anima vegetativa a quella animale) e suoni (uniscono quella animale a quella razionale). Seguendo il cammino s’arriva al roveto ardente e all’estasi di Mosè. Continuando, ci si ritrova all’infinito. A quello letterario di Leopardi, certo, ma anche a quello filosofico dell’Apeiron di Anassimandro, entrambi alle origini della vita, alle scaturigini della scrittura (poetica). Questo saggio di Clemente Condello porta a riflettere ulteriormente sulla temativa affrontata con il n. 53 di “Anterem”: “Ante Rem” (dicembre 1996)