RicercaPremio MontanoSostieni la poesia Indica il Tutti i tag di Anteremtags in Biennale Anteremanno 2011: Parola per parola
anno 2006: Percorsi del dire 1
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Il nuovo libro di Flavio ErminiNovità editorialiSono stati pubblicati da QuiEdit gli Atti della giornata di studio dedicata dalla Biblioteca Civica di Verona e da Anterem a “Lorenzo Montano e il Novecento Europeo. Gli interventi qui riuniti sono di Giorgio Barberi Squarotti, Flavio Ermini, Gio Ferri, Claudio Gallo, Maria Pia Pagani, Tiziano Salari. Curatore degli Atti è Agostino Contò, a cui si deve l’introduzione al volume. Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo MontanoViaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano viene edito per la prima volta da Mondadori (1923). Successivamente l’opera sarà pubblicata da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-66). Tale saggio viene riproposto in questa terza edizione, che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini. Premio speciale della giuria Lorenzo MontanoNell’ambito del Premio Lorenzo Montano XXVIII edizione il Premio Speciale della Giuria "Opere Scelte - Regione Veneto" è stato attribuito dalla Giuria del Premio a Luigi Reitani La poesia del pensieroIntervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”. Contenuti più vistiChi è on-lineCi sono attualmente 0 utenti e 1 visitatore collegati.
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Flavio ErminiLe poetiche di AnteremEstratto dell’intervento di Flavio Ermini alla Biennale di poesia 2006 Iniziamo citando quattro versi posti in esergo al numero 72 di “Anterem”, dedicato al tema: hairesis. E sotto il cielo fugace del purgatorio Noi dimentichiamo spesso che La custodia celeste e gioiosa Sono quattro versi di Mandel’stam. Che cosa ci indicano? Ricordiamolo: alle spalle dell’umanità c’è l’elevatezza celeste, abbagliante e assoluta. Ma sta alle spalle, appunto. Ed ecco allora che la parola è intenta nel suo ascolto terreno — che non è più celeste, non più abbagliante, non più assoluto. È proprio in questo divergere da un assoluto armonico che s’inaugurano l’atto poetico e il gesto filosofico della modernità, che pure non smettono di interrogarsi sulla sensazione di vuoto lasciato da quella perdita. Scrivere è un atto di coraggio e di rischio. Scrivere significa conoscere. E conoscere vuol dire, con Novalis, «sprofondare lo sguardo nell’anima del vasto mondo». Che altro non è che quella “casa terrena” nominata da Mandel’stam… Una casa terrena che così tanto ha a che fare con la parola poetica di cui ci danno conto: Paul Celan, Osip Mandel’stam, Madison Morrison, Rosa Pierno Nota: nell’ambito della Biennale le voci recitanti erano di Jana Balkan e Isabella Casella del Teatro Scientifico
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