Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Giorgio Bonacini

Giorgio Bonacini

Giorgio Bonacini è nato a Correggio (RE) nel 1955, dove vive.

Ha conseguito la laurea in estetica al DAMS di Bologna, con una tesi su Roland Barthes.

Negli anni Settanta-Ottanta ha fatto parte, con poesie visive, sonore, ed esecuzioni Fluxus del gruppo Simposio Differante.

Gennaio 2006, anno III, numero 4

Carte nel Vento

 

periodico on-line 
del Premio Lorenzo Montano

 

a cura di Ranieri Teti

 

La mappa di questo quarto numero di Carte nel Vento si articola attraverso le parole dei poeti, le musiche che da queste prendono forma, le immagini.

Concetto d'altrove

Ciclo di cinque incontri organizzati dalla rivista di ricerca letteraria “Anterem” nell’ambito del Festival Verona Poesia

Ciclo di cinque incontri organizzati dalla rivista di ricerca letteraria “Anterem”
nell’ambito di VERONA POESIA

L’impossibile filosofico

La poesia incontra l’estetica, la filosofia della scienza, il jazz.

GIOVEDÌ 14 OTTOBRE, ORE 18:00

Le domande che la filosofia pone sul senso della nostra esistenza sono destinate a restare senza risposta. E ci indicano l’impossibilità dell’uomo di accedere alla verità. Esplicito in questo senso è il poema Ur-Anti-Platone (1947) di Yves Bonnefoy, che apre questo incontro grazie all’interpretazione di Massimo Totola. Le questioni che vengono sollevate dal testo (edito per la prima volta in Italia da Anterem) sono approfondite in un dialogo tra i filosofi Massimo Donà (docente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e della Facoltà di Filosofia del San Raffaele di Milano) e Giulio Giorello (ordinario di Filosofia della Scienza dell’Università degli Studi di Milano). Il filosofo Donà interviene anche alla tromba con musiche jazz da lui stesso composte e nelle quali riversa la consapevolezza di Nietzsche quando scriveva: “Le verità sono illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria”. Lo accompagna Davide Ragazzoni (drums & electronics).

Disegni del pensiero

A cura dell’Archivio Tommasoli
con la collaborazione della rivista “Anterem”

MERCOLEDÌ 13 OTTOBRE, ORE 18:00

Disegni del pensiero Inaugurazione in Società letteraria della Mostra “Disegni del pensiero” contestualmente all’inaugurazione del Festival Verona Poesia

Esposizione delle opere di:

Roberto Leone
Magdalo Mussio
Bruno Gripari
Sirio Tommasoli

Interventi interpretativi di Silvia Ferrari (Storica dell’Arte, docente all’Università degli Studi di Pavia) e di Flavio Ermini (poeta e saggista, direttore della rivista “Anterem”)

Appuntamenti

CONCETTI D’ALTROVE

Ciclo di cinque incontri organizzati dalla rivista di ricerca letteraria “Anterem”
nell’ambito di VERONA POESIA

L’impossibile filosofico

La poesia incontra l’estetica, la filosofia della scienza, il jazz.

GIOVEDÌ 14 OTTOBRE, ORE 18:00

Le domande che la filosofia pone sul senso della nostra esistenza sono destinate a restare senza risposta. E ci indicano l’impossibilità dell’uomo di accedere alla verità. Esplicito in questo senso è il poema Ur-Anti-Platone (1947) di Yves Bonnefoy, che apre questo incontro grazie all’interpretazione di Massimo Totola. Le questioni che vengono sollevate dal testo (edito per la prima volta in Italia da Anterem) sono approfondite in un dialogo tra i filosofi Massimo Donà (docente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e della Facoltà di Filosofia del San Raffaele di Milano) e Giulio Giorello (ordinario di Filosofia della Scienza dell’Università degli Studi di Milano). Il filosofo Donà interviene anche alla tromba con musiche jazz da lui stesso composte e nelle quali riversa la consapevolezza di Nietzsche quando scriveva: “Le verità sono illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria”. Lo accompagna Davide Ragazzoni (drums & electronics).

Festival VERONA POESIA

ORGANIZZATO DALLA SOCIETA’ LETTERARIA

in collaborazione con

Anterem Edizioni, Biblioteca Civica di Verona, Filo di Arianna, La Città Nascosta, Poetica, Teatro Nuovo, Uqbar Teatro

Presidente Alberto Battaggia (presidente Società Letteraria di Verona)

Segreteria organizzativa Paola Azzolini, Flavio Ermini, Paolo Valerio, Alberto Loy

Gruppo di progetto Andrea Afribo, Daria Anfelli, Paola Azzolini, Alberto Battaggia, Agostino Contò, Albertina Dalla Chiara, Arnaldo Ederle, Flavio Ermini, Maria Geneth, Gaia Guarienti, Alberto Loy, Nicola Pasqualicchio, Luciana Premoli, Carlo Saletti , Ida Travi, Paolo Valerio, Ranieri Teti

Prima Biennale di poesia e pensiero

Officina della Percezione

Prima Biennale di Poesia e Pensiero

30 ottobre 2004, ore 10:00 -19:30
Palazzo della Gran Guardia
Piazza Bra, Verona

RASSEGNA di poesia
letture di poeti contemporanei, musica e danza

TRA POESIA E PENSIERO
riflessioni di Carlo Sini

POESIA A TEATRO
poesie di Rilke, Cvetaeva, Valéry, D’Annunzio

POESIA E CINEMA
di piano in piano, a cura di Pietro Barziza

POETICHE DI ANTEREM
poesie di Bergamini e immagini di Tommasoli

Sommario del n. 69 di Anterem

ANTITERRA

EDITORIALE

8 Marina Cvetaeva All’anno nuovo (trad. di E. Corsino)

20 Iosif Brodskij Su di una poesia (trad. di E. Corsino)

27 Michele Ranchetti Poesie

29 Paul Wühr Poesia (trad. di R. Novello)

30 José Ángel Valente Criptomemorie (trad. di A. Ghignoli)

32 Vladimír Holan Poesie (trad. dal ceco di V. Fesslová; versi italiani di M. Ceriani e G. Raboni)

42 Yves Bonnefoy Note sull’orizzonte (traduzione di F. Paoli)

Guarire le parole

Una nuova collezione editoriale: “Opera Prima”

di Flavio Ermini

1.

Guarire le parole. Questo è il compito al quale sono chiamati i poeti. Noi pronunciamo parole riflesse, consapevoli come siamo del nostro destino di esseri senza dimora. Parliamo parole seconde, derivate, che non creano ma interpretano parole che derivano da altre parole ancora: le parole prime pronunciate dai nomoteti, i sapienti antichi che con la nominazione dei luoghi e delle cose crearono il mutevole orizzonte del mondo. La lingua delle origini è tramontata e con essa la sua capacità di creare. Il poeta avverte questa lontananza e ne soffre. Così come patisce l’estraneità del presente. Ecco perché cerca di pronunciare una parola che non rispecchi semplicemente eventi e cose, ma faccia segno all’unità preriflessiva e preconcettuale che ha preceduto il pensiero cosciente e razionale. Ecco perché lascia riaffiorare nelle parole riflesse ciò che resta in esse di non detto, consentendo l’emergere di un dire che ci preesiste: quella «vera narratio» vichiana, dove fantasia e conoscenza sono una cosa sola. Giungendo a codificare nella frase poetica non solo un’espressione artistica, ma anche vere e proprie forme di sopravvivenza. Il richiamo originario conduce il poeta nel regno del caos, dove il cosmo è disordinato e la forza del mysterium si muove liberamente tra elementi bestiali, demonici, metafisici, titanici. Qui il poeta scopre che quella prima età non è caratterizzata solo da tenebre e terrore, ma anche da «quella purissima fanciullezza in cui verità e menzogna, realtà e sogno non si distinguono l’uno dall’altro», come registra Blumenberg.

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