Ranieri Teti

Osip Mandel’stam

Da Anterem 72, “Hairesis”

Osip Mandel’stam

Traduzione di Elena Corsino

*
Lo dico in minuta, in sussurro
Perché non è arrivato il tempo:
S’ottiene con sapienza e sudore
Il gioco del cielo acerbo.

E sotto il cielo fugace del purgatorio
Noi dimentichiamo spesso che –
La custodia celeste e gioiosa
È la casa terrena che si distende.

9 marzo 1937

*
Forse questo è il punto di follia,
Forse questo è la tua coscienza –
Il nodo della vita nel quale siamo
Riconosciuti e slegati all’esistenza.

Madison Morrison

Da Anterem 73 “L’esperienza della percezione”

Madison Morrison

Il grande poema

come i nostri padri che dovevano
al gusto del piacere la gioia di veleggiare
grigi da sotto i palazzi del centro grigio turbinio
che un tempo dall’Eolia carico di tesori tornò
dopo aver attraversato vasti mari con la sua nave
nera solitarie Cadillac dai tetti bianchi

I fiocchi di neve hanno cominciato con il cadere sul sontuoso edificio e all’interno del suo recinto poi piano aderiscono alla superficie del terrazzo agli steli delle zolle erbose predisposte in modo piacevolmente irregolare ora stanno velando gli alberi che circondano il perimetro e cominciano ad ammantare i tetti di Istanbul. Nel Libro XXIII gli Achei avevano cessato di combattere per prepararsi alla sepoltura di Patroclo mentre dalle montagne viene portato del legname per costruire la pira funeraria per l’eroe defunto vengono organizzate delle gare l’aria si raffredda i vincitori ricevono premi di valore un uomo vestito di nero esce dal sontuoso edificio apre la portiera di una berlina bianca e guida prudentemente attraverso il parco innevato avanzando come se fosse invisibile. Nel Libro XXIV Priamo porta con sé dei doni e si reca alla tenda di Achille per riprendersi il corpo del figlio defunto ha gettato un sacco pieno di merci nel bagagliaio della macchina bianca ora passa attraverso gli splendidi giardini e scompare dalla vista Achille gli cede il corpo di Ettore e interrompe la guerra finché il corpo dell’eroe troiano non sarà stato sepolto.

Rosa Pierno

Da Anterem 73, “L’esperienza della percezione”

Rosa Pierno

da Trasversale

… È diviso tra il desiderio di credere a quello che vede e il desiderio di ritrarsi … Immagina un altro essere che guarda l’orizzonte da un’altra terra … Ci si può approssimare a qualcosa senza sapere a che cosa ci si stia avvicinando …

Orbite, sovrapposte a cerchi e a sfere, mostrano trasparenze inusuali la cui unica spiegazione risiede nella loro dislocazione all’interno di un disegno, non certo del sistema solare.

Manifesto della II Biennale di poesia, Programma

Manifesto Biennale AnteremManifesto Biennale Anterem

programma della giornata

Tesina del Liceo Maffei

A partire dalla 19ª edizione del Premio Lorenzo Montano abbiamo istituito un riconoscimento riservato agli allievi dei quattro Licei che collaborano con il Premio componendo parte della Giuria dei Lettori per l’Opera edita. A questi ragazzi, oltre a leggere e votare il preferito tra i tre volumi vincitori per determinare il “supervincitore”, chiediamo di produrre una “tesina”, individuale o di gruppo, sui libri letti. Le prime tre, prescelte da una giuria composta da Francois Bruzzo (Docente di Liceo), Agostino Contò (Bibliotecario), Massimo Donà (Filosofo), Stefano Guglielmin (Docente di Liceo), Giampaolo Marchi (Università di Verona), Emanuela Raffi (Università di Padova) e Lorenzo Reggiani (Giornalista) vengono premiate con un buono acquisto libri.

Premio “Opera Edita”: Simone Zafferani

- supervincitore -

Simone Zafferani

Simone Zafferani

Questo transito d'anni, Casta Diva 2004

*

è perfetta la quiete degli oggetti
in questa disposizione
nell'uso domenicale di riflettere
la penombra sul fianco delle cose
(un volgersi minimo, estenuato trasalimento).
Nulla ferisce più le cose in questa
usura periferica del loro
vivere
-non conta alcun perchè, è un lieve sfarsi,
un ossidarsi continuo.

*

siamo infine nel punto di catastrofe
dove siamo voluti arrivare
- qui il tempo è una cresta d'onda,
lambisce piano la secca della nostra
stupita sopravvivenza.

Qui essere restituiti o sostituiti è marginale
come la cresta dell'onda,
e puoi godere la tua pace negletta,
ascoltare il rullìo delle ricorrenze che pietosamente
accampano attese e reclami.

*

questo transito d'anni a fissare
il punto dove è certo che cadranno
ha un tratto cristallino, elementare

se anche sfumasse questo mare
io resterei fermo, ad aspettare

Premio “Opera Edita”: Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny

*

La Transilvania liberata, Effigie 2005

Dal Prologo

Io canto l'aquila involo
prima che fossero creati i cieli;
canto il volo che figurò nel vuoto
l'albero e i rami innevati
prima che sorgesse monte a presidio
delle piane frustate dall'uragano.
(...)
Canto il fiume che scorre da sempre
oltre le barriere dello spazio
e varca il gorgo luttuoso del tempo
allorchè il cosmo fragile dell'uomo
s'inabissa nell'orbita del teschio,
titanica dimora dell'anima.
(...)
Io canto il coraggio che unisce
cielo e terra e seguo l'aquila in volo
verso il cerchio cocente del sole
per plasmare con l'argilla del fiume
che scorre oltre i gorghi della morte
il Dio portentoso invocato
da chi combatte per la bellezza
e per il bagliore delle origini.

Premio “Opera Edita”: Maria Pia Quintavalla

Maria Pia Quintavalla


Maria Pia Quintavalla

*

Album feriale, Archinto 2005

Al grande fiume
I

Oh grande fiume che prepari
e ripari
parole colpe, opere e omissioni
parolefiume e grande padre,
oh fiume lieto, energia soave
che zampilli e festeggi nelle spume

io qui seduta dirimpetto osservo
quanta lieta voglia di vivere traspare
e sento
l'aria fine che fa libero
il cuore, e le sue brume...
pupille lume ritrovato
qui a fianco, o largo fiume che
di notte affondi... e stendi
la tua seta come mano.

Condividi contenuti
AllegatoDimensione
editori_e_poesia_2006.pdf111.88 KB