Aprile 2016, anno XIII, numero 31

Adelio Fusé, poesia inedita “All’epoca le ore mi avevano assegnato”, nota di Ranieri Teti

La perizia metaforica che sostiene il testo lo connota pur nella molto particolare struttura dialogica.

Una delusa attesa di vita concentra e addensa questa poesia, la sua necessità di dire, la sua libertà espressiva.

Nel circuito della significazione, in entrambi i versanti delle voci, il testo di Adelio Fusé è orientato sia al racconto che a una simultanea introspezione. Dice insieme il fatto e il pensiero che ne consegue, come nella chiusa della terza strofa:

e via franando fino all’irriducibile /

Paolo Gentiluomo, da “L’onnivoro digiuno”, Oèdipus 2014, nota di Rosa Pierno

La carne, in Paolo Gentiluomo, è non solo la predella da cui erigere lo sguardo verso l’altro, ma è l’orizzonte speculativo stesso. Come dire: mezzo e scopo della conoscenza. Se nell’intuizione aristotelica, mente e corpo sono indistinguibili, in Gentiluomo, il corpo si percepisce con i sensi, s’interpreta attraverso le sue azioni.

Liliana Ugolini & Vincenzo Lauria, dalla raccolta inedita “Le stanze della mente”, nota di Laura Caccia

Perdi/Menti

È una suonata a quattro mani quella che Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria eseguono sullo spartito della silloge “Le stanze della mente”, stanze musicate con uno strumento le cui corde vibrano in una tensione che chiama in causa, nei loro controcanti reciproci, il pensiero e la parola, come introducono gli autori: “Linguaggio miriade / che percuote tam tam soffia di tromba / corda di violino e richiama / dialettiche e allusioni di doppi. / La verità del perdersi”.

Antonio Bux, da “Sistemi di disordine quotidiano”, Achille e la Tartaruga 2015, nota di Davide Campi

Antonio Bux, in questa come in altre precedenti opere, sviluppa i suoi testi in forme diverse, fisicamente avvicinate per area concettuale, che risultano tra loro complementari e convergenti ad illuminare in suoi sistemi caotici della percezione.

I versi in corsivo, alti, evocativi, potenti per introdurre o, a volte anche per chiudere un campo di indagine, quasi a misurarne valore e universalità, come scrive proprio all’inizio: “La memoria/si genera/per ombre,/e solo conserva/il suo lato/retrostante”.

Aprile 2016, anno XIII, numero 31

Carte nel vento numero 31

Un ulteriore sguardo sulla poesia italiana contemporanea, ideale seguito dei tre numeri precedenti: ancora una volta, nel nuovo “Carte nel vento”, tutta la redazione di “Anterem” è impegnata a presentare le opere, sia segnalate che finaliste, premiate nell’edizione 2015 del “Montano”.

Gli autori ospitati sono: Antonio Bux, Enzo Campi, Lia Cucconi, Chiara De Luca, Adelio Fusé, Paolo Gentiluomo, Giuseppe Gorlani, Francesca Monnetti, Alberto Mori, Giuseppina Rando, Marco Saya, Liliana Ugolini & Vincenzo Lauria.

L’occasione ci permette di rivivere l’esperienza del Forum 2015, che proseguirà quest’anno con simili modalità ma anche nuovi contenuti legati al trentennale del Premio.

Ricordiamo che il 15 aprile scadono i termini per partecipare alla 30^ edizione scarica il bando.

In copertina, Forum Anterem 2015, immagini di Armando Bertollo

Leggi tutto

Condividi contenuti