Testi dei vincitori

“Opere scelte - Regione Veneto”

Alfredo Giuliani da Furia Serena, Anterem edizioni

A FAVORE DELLA MIA POLITICA O ARTE: FURIA SERENA

Dondolando appena la sedia ergonomica rilassare la schiena guardare oltre la siepe di là dalla collina seguire il pensiero che il mondo va in rovina

Finché non scende la sera il tavolo di lavoro in linea con la portafinestra sul giardino è osservatorio del visibile contorno consueto stringendo l¹orizzonte mi conforto. In prima vista il limone forte sparuto nel suo accudito vasone decenni ha vissuto quasi ammazzato una notte dal peso della neve ancora dà frutti A due passi dal muretto di cinta la giovane mimosa agita le fronde pazzerelle a ogni moto dell'aria buffo o turbinìo allegre di tutti i ritmi si abbandonano lente o danzano sfrenate le capoccelle.

Mi sento disperoso ahi me ne dolgo col buonumore antico cresciuto tra spine e nodi nella lunga infanzia sciogliendoli in segreto però non velando gli occhi suppongo disdicevoli ghignando rispettoso ribelle di cervello sempre sottraendomi e osando come chiedeva la sorte ho fatto a modo mio.

“Opera edita - Provincia di Verona”

Maria Attanasio da Amnesia del movimento delle nuvole, La vita felice

Una frazione di non coincidenza, tela di ragno, astro, tra la mia vita e il tuo millennio le buie armate della mezzanotte sfaldano la città e le sue luci lo stacco della mente il taglio netto tra la pace e la guerra il profilo della città sull'altura infinitamente nero.

Maria Angela Bedini da La lingua di Dio, Einaudi

(...) così comincia stendendo la carta sopra la burrasca delle dita e si sventra sulla pozza del bianco chiama ancora gennaio gli uncini della porta la foglia franata nelle braccia raccogli sulle tempie questa luce fanne un fianco per la guerra un¹ira delle mani per i calpestati io scuoto le vene dell¹inchiostro dico risveglia il ladro che vide il suo nome e lo salvò non per la terra inerme ma per le ossa che enumera le pianure del mare e la fiera verde del foglio e ne è perso

Enrica Salvaneschi da In vano, Marsilio

(...) “addio, culla dell'io, madre-patria e madrepora geniale; odio amoroso e dolo, amore dio; oasi, osanna prova del delitto che talora ti trova e si rinnova, si fa scopo di fiamma senza dopo - cerea chimera e cera di chimera: come la rosa morta è stata rosa - cosa, così il mio buio è stato un giorno fuoco - poco, ed il mio bene troppo - troppo poco, martirio e matricidio surreale; arte deserta, solitudo sola”.

A te, deserto, rendo la parola.

“Una poesia inedita”

Renato Job Squali

Sono documentate molte cose, tra le più disparate, una nidiata di gattini, strumenti musicali, stoviglie, stetoscopi, targhe d¹auto, fossili di ambra e silice, proiettili di armi da guerra e di armi mai forgiate, vaganti come ghiaccio di comete... Di tutto troverete, anche le nuvole che passano, e la vostra stessa fame. Di tutto troverete nello stomaco degli squali. Anche i compiti di Eugenia e i suoi sacchetti di plastica pieni di cianfrusaglie, e i miei libri, e i bambini che non ho osato far nascere, e il poco che rimane di noi e non potremo per molto tempo difendere ancora. Di tutto troverete, anche la morte, come tutte le morti dolorosa, degli squali.

“Raccolta inedita”

 Jacopo Ricciardi da Colosseo, Anterem edizioni

nevica il pensiero se io sto nella neve se nevica prossima al volto come a un vegetale dove la mandibola è questa parola rimasta nella neve accumulata sul foglio alla base in un cumulo montato nativo alla nascita nel nulla spiegato tra un fiocco oscuro tra i fiocchi energia della pupilla cui una punta staccatasi cade nel lago e lo rende iride bruna.