Biennale Anterem 2008: i videoart di sabato 15 novembre 2008

And, when the higher sky opens
di Taron Petrosyan con musica di Bach Grieg

Armenia, 2007
7’40”

“And, when the higher sky opens
God forbid that I, being not used to savor the light,
Melt like a candle, dissolve till the end, and disappear,”

Grigor Narekatsi (poeta e teologo armeno del decimo secolo)

Il cielo è lo spazio della libertà, delle aspirazioni più alte, del volo. E qui per raggiungerlo, per lanciarsi in volo si percorre un rito di gesti, di azioni ripetute minuziosamente in bianco e nero.È una musica dolce e suadente che sembra diretta dal muoversi attento delle braccia e delle mani mentre guidano i piccoli aerei a confrontarsi con gli uccelli nei frame che s’improvvisano per pochi istanti a colori. Il ritmo diventa quello dei piedi che si agitano in una sorta di danza. Disegnano cerchi nell’aria e sulla terra, questi piedi e quelle braccia. Fino allo stordimento? Fino a perdersi nell’orizzonte? Forse fino ad annullare il peso della gravità come nei lanci violenti dei velivoli, come negli sguardi incantati che si abbandonano all’oltre.

And when the higher sky opens 1   
And when the higher sky opens 2   
And when the higher sky opens 3   
And when the higher sky opens 4   




Baby love
di Miguel Estima

Musica: Supremes

Produzione: Cine-Clube de Avana

Portogallo, 2007
1’35”

Il sogno erotico di un giovane prete che si abbandona alle carezze di innumerevoli mani di donna che lo insaponano pulendolo nel contempo di ogni colpa in un minuto e mezzo allegro e liberatorio di musica e sensazioni epidermiche.

Baby love 1   
Baby love 2   
Baby love 3   
Baby love 4   




Ideal disease

di Marie Magescas

Musica: Abel Moreno

Francia, 2007
6’54”

Una croce luminosa e inclinata, disegnata in corsivo, è la scrittura grafica di questo videoart che ha nell’oralità del testo il complemento sonoro al ripetersi ossessivo delle immagini immerse nella musicalità di una marcia festosa che mi ricorda Fellini. Il tema è la morte o, meglio, quegli aspetti rituali che seguono alla morte e appartengono da sempre alle donne di casa. Le donne che ti fanno nascere, ti crescono e, alla fine, con la medesima amorevolezza, ti compongono il corpo senza vita per conservargli la dignità di mostrarsi, di avere un ultimo rapporto sociale.

Ideal disease 1   
Ideal disease 2   
Ideal disease 3   
Ideal disease 4