Flavio Ermini, Ranieri Teti, Mario Varini

Tesina del Liceo Maffei

A partire dalla 19ª edizione del Premio Lorenzo Montano abbiamo istituito un riconoscimento riservato agli allievi dei quattro Licei che collaborano con il Premio componendo parte della Giuria dei Lettori per l’Opera edita. A questi ragazzi, oltre a leggere e votare il preferito tra i tre volumi vincitori per determinare il “supervincitore”, chiediamo di produrre una “tesina”, individuale o di gruppo, sui libri letti. Le prime tre, prescelte da una giuria composta da Francois Bruzzo (Docente di Liceo), Agostino Contò (Bibliotecario), Massimo Donà (Filosofo), Stefano Guglielmin (Docente di Liceo), Giampaolo Marchi (Università di Verona), Emanuela Raffi (Università di Padova) e Lorenzo Reggiani (Giornalista) vengono premiate con un buono acquisto libri.

Premio “Opera Edita”: Simone Zafferani

- supervincitore -

Simone Zafferani

Simone Zafferani

Questo transito d'anni, Casta Diva 2004

*

è perfetta la quiete degli oggetti
in questa disposizione
nell'uso domenicale di riflettere
la penombra sul fianco delle cose
(un volgersi minimo, estenuato trasalimento).
Nulla ferisce più le cose in questa
usura periferica del loro
vivere
-non conta alcun perchè, è un lieve sfarsi,
un ossidarsi continuo.

*

siamo infine nel punto di catastrofe
dove siamo voluti arrivare
- qui il tempo è una cresta d'onda,
lambisce piano la secca della nostra
stupita sopravvivenza.

Qui essere restituiti o sostituiti è marginale
come la cresta dell'onda,
e puoi godere la tua pace negletta,
ascoltare il rullìo delle ricorrenze che pietosamente
accampano attese e reclami.

*

questo transito d'anni a fissare
il punto dove è certo che cadranno
ha un tratto cristallino, elementare

se anche sfumasse questo mare
io resterei fermo, ad aspettare

Premio “Opera Edita”: Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny

*

La Transilvania liberata, Effigie 2005

Dal Prologo

Io canto l'aquila involo
prima che fossero creati i cieli;
canto il volo che figurò nel vuoto
l'albero e i rami innevati
prima che sorgesse monte a presidio
delle piane frustate dall'uragano.
(...)
Canto il fiume che scorre da sempre
oltre le barriere dello spazio
e varca il gorgo luttuoso del tempo
allorchè il cosmo fragile dell'uomo
s'inabissa nell'orbita del teschio,
titanica dimora dell'anima.
(...)
Io canto il coraggio che unisce
cielo e terra e seguo l'aquila in volo
verso il cerchio cocente del sole
per plasmare con l'argilla del fiume
che scorre oltre i gorghi della morte
il Dio portentoso invocato
da chi combatte per la bellezza
e per il bagliore delle origini.

Premio “Opera Edita”: Maria Pia Quintavalla

Maria Pia Quintavalla


Maria Pia Quintavalla

*

Album feriale, Archinto 2005

Al grande fiume
I

Oh grande fiume che prepari
e ripari
parole colpe, opere e omissioni
parolefiume e grande padre,
oh fiume lieto, energia soave
che zampilli e festeggi nelle spume

io qui seduta dirimpetto osservo
quanta lieta voglia di vivere traspare
e sento
l'aria fine che fa libero
il cuore, e le sue brume...
pupille lume ritrovato
qui a fianco, o largo fiume che
di notte affondi... e stendi
la tua seta come mano.

Premio “Raccolta Inedita”: Marinella Galletti

Marinella Galletti

Marinella Galletti

Patrocinio: Biblioteca Civica di Verona

La Giuria del Premio ha selezionato i seguenti finalisti:

Lina Angioletti (Parole per un uomo), Silvana Colonna (Le ciglia dell'Orso), Marinella Galletti (Dentro alle fonti), Andrea Gigli (Questioni di levità), Tommaso Lisa (rebis.terminali), Andrea Rompianesi (Rimbaud Larme), Luigia Sorrentino (La periferia del mare), Pietro Spataro (Repertorio occidentale).

Tra le opere da loro presentate, la Giuria del Premio ha designato vincitrice la raccolta Dentro alle fonti di Marinella Galletti, pubblicata, grazie alla partecipazione della Biblioteca Civica di Verona, nella collezione 'La ricerca letteraria' di Anterem Edizioni.

Dentro alle fonti, Anterem Edizioni 2006

Presa di contatto con
il pieneta e non se ne
conosce nome o come

Nel compiersi l'estesa
materia nega di svelare
il segreto di come arrivi
a figurarsi in forma di
corpi-massa l'identità
della moltitudine. Tale
da dirigere il pensiero
sul proprio inarrivabile
riscatto. E proseguire è
il solo dato sui limiti di
molte scoscese del suolo
dove praticare iperboli
dell'abitare. Mettere a
contatto i materiali per
necessità comparativa.
Estendere le cattedrali
sopra ad archi di vento.
Volgere il pensiero alla
sua scaturigine dicendo
che c'è il rovescio. Che
lo si può coltivare. Che
si può abitare il vuoto.
Volendo essere nel volo.

*

La voce di più corde

Un pianoforte è vivo
suonato nella stanza
altro non è presente
nella stanza. Solo le
mani che corrono sui
tasti perdute nel giro
di musica se stessa.

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