Ranieri Teti

Risultati della 37^ edizione: Opera edita

Opera edita

37° Premio Lorenzo Montano (2023)

 

Libri finalisti

Isabella Bignozzi, Memorie fluviali (MC)

Domenico Brancale, Dovunque acqua sia voce (Edizioni degli animali)

Enzo Campi, To touch or not to touch (Puntoacapo)

Martina Campi, Se le avventure fossero giorni (Howphelia)

Flavio Ermini 2023

 

Copertina del libro "Antipensiero" di Flavio Ermini"

Ci sono due parole capitali nella produzione letteraria di Flavio Ermini fino al 2019, anno in cui tutto nella sua vita bruscamente è cambiato: Antipensiero e Antiterra.

Due parole che rappresentano le fondamenta delle riflessioni, sviluppatesi in vari decenni, di uno dei più lucidi e innovativi pensatori intorno alla poesia. Per comprenderne la valenza è sufficiente rileggere gli editoriali pubblicati sulla rivista “Anterem”, da lui fondata e diretta, e in particolar modo quelli degli anni 2002-2004.

Ora, usando un software di dettatura vocale, Flavio dà vita a un nuovo libro: un libro che arriva da un oltre, da una forza interiore enorme, da uno sconfinato amore per la scrittura, da una passione inscalfibile nonostante tutto.

Un libro, in qualche modo, alieno: si tratta, infatti, di una favola dove Antipensiero è il nome sia di un’astronave che di un pianeta da raggiungere, e dove Antiterra porta con sé una nuova realtà.

Nella frattura che si è aperta nella vita dell’autore, negli inevitabilmente mutati presupposti della sua scrittura, queste due parole ritornano a testimoniare una continuità, una perenne fedeltà alla sua storia. Al di là del testo, questo libro straniante è importante per il gesto letterario che lo distingue, per l’estrema forma di resistenza che ci dona.

Risultati della 37^ edizione: Raccolta inedita

Raccolta inedita

37° Premio Lorenzo Montano (2023)

 

Opere finaliste

(Con proposta di pubblicazione a titolo gratuito, tra queste una sarà vincitrice)

 

Paolo Artale, Allusione alla flora

Daniele Barbieri, Rosso

Giovanni Campi, Luna muta altera

Lella De Marchi, Le stanze di Emily

Salvatore Marrazzo, La dimora di Eraclito

Risultati della 37^ edizione: Una prosa inedita

Una prosa inedita

37° Premio Lorenzo Montano (2023)

 

Opere finaliste

(La vincitrice riceverà proposta di pubblicazione a titolo gratuito)

 

Giuseppe Armani, POEMA ed EVENTO

Enzo Cannizzo, Zagare, segreti e un juke-box disperato

Ettore Fobo, Vagabondi del sottosuolo

Marilina Giaquinta, Carteggi

Letizia Grandolfo, Fuoriuscite

Risultati della 37^ edizione: Una poesia inedita

Una poesia inedita

37° Premio Lorenzo Montano (2023)

 

Poesie finaliste

Beatrice Achille, Preludio a Lunarità

Roberto Ariagno, Si è sempre uccisi all’inizio dei gesti

Sandra Branca, Frammentati

Giuseppe Calandriello, Elegia stanca per sette ossa sparse

Opere vincitrici del 37° Premio Lorenzo Montano (2023)

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 
Esiti del Premio
di poesia e prosa
Lorenzo Montano 2023
 
Opere vincitrici
della 37^ edizione

 

La giuria del Premio Lorenzo Montano è lieta di presentare i risultati della 37^ edizione. Le premiazioni di segnalati, finalisti e vincitori si terranno a Verona la prossima primavera.

Questa pagina sarà costantemente aggiornata.

Opere vincitrici del 37° Premio Lorenzo Montano (2023)

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Lorenzo Montano 2023
 
Opere vincitrici
della 37^ edizione

 

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Roberto R. Corsi per “Anacronia/Blood” di Allì Caracciolo

Anacronia Blood

Rilke inizia la terza elegia duinese contrapponendo “cantare l’amata” e “il colpevole, nascosto, Dio-flutto del sangue”. A questa contrapposizione penso mentre leggo “Anacronia / Blood” di Allì Caracciolo, primo numero della Piccola Biblioteca Anterem Edizioni: «collezione di prose» che almeno in questo cominciamento di collana hanno molto di poetico, nella misura in cui – oltre alle non infrequenti barre verticali, e a qualche a capo – è evidente il lavoro figurale sulla parola (allitterazioni, enumerazioni, paronomasie), la spezzatura del rapporto ovvio e familiare col linguaggio (cit. Andrea Inglese); e campeggiano omoteleuti che prendono qualche volta addirittura uno schema rimario codificato (cfr. Blood, 12.). Dopo le tre brevissime riflessioni di Anacronia, vincitrici del 35esimo Montano, sono proprio i novantanove numeri di Blood a dominare il libro. La scrittura, dalla naturale valenza performativa (Caracciolo è poeta e scrittrice ma anche regista, drammaturga, ricercatrice in ambito teatrale) copre tutte le declinazioni e i portati fisici, biologici, esistenziali, relazionali, etici, letterari dell’elemento-sangue, anche nelle sue negazioni (acqua e morte) che si rivelano, sul finire del libro, grandezze dialettiche o meglio funzionali a una visione ciclica. Bersaglio della scrittura sembrerebbe quello di «negare il conforto della narrazione», come l’A. annota in quarta: polisenso che allude certo al lavoro stilistico, ma soprattutto alla precisa volontà di fare uscire il lettore dalla comfort zone (nell’esempio, uno dei tanti possibili, la comfort zone della propria legittimazione espressiva, della validità delle proprie conclusioni, dell’empatia e del decoro preconfezionati). In tutto quanto sopra, sia o non sia narrazione, il libro è certamente, per unum o per fragmenta, sapienziale.

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