SOTTOTONO, un instant poem

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Cronaca in versi dell’evento “Incontri con la filosofia”, Premio Montano, Verona,  6 novembre 2010

di Carlo Penati

 

 

Figli di un sapere incerto

eretici perché umani

godiamo il diritto di liberare l’anima

ad ogni proficuo incontro 
 

Francesco Bellomi suona Francesco Bellomi 

un battito insistito di ritmo industriale

antico cuore di musica madre

dal tamburo travolgente

di un pianoforte attore 
 

Ranieri Teti 

una piccola striscia di terra

la sponda della poesia

in un mare rumore

di parole inconsistenti 
 

Chiara De Luca 

approdo nudo alfine,

cura primordiale,

il fondo di memoria

che inizia la scrittura

in una voce di città sgraziata

dove le tende del mercato

si fanno legno di benedizione 

chiusa la finestra sul fine

perché rinasca la sorgente 
 

Francesca Monnetti  

giochi di finali ripetute

in assonanza di parole-senso

chimica grammaticale

che forma e riforma la materia

nel riflesso di natura luminosa

che decade così come deve

in sacrificio di colori e cicatrici

in ombre di odori e palpito di attrici

in opposti di pietra e varici

codici d’amplessi, convessi, riflessi … 
 

Elli Rita Signani  

aghi le stelle

forano la vista

mentre il torrente dei momenti

e le cose che vivono d’intorno

agitano le ali in voluttà di sguardo

sul cielo freddo e intimo

i piedi saldi di gramigna  
 

Francesco Bellomi al piano 

note di puro riflesso

risposte di acuti e di fondi

pause dense, rincorse

invenzioni e rimpianti 
 

Maria Pia Quintavalla 

compianti in tintinnio di fiori

singulti d’infanzia in musica di dita

alfabeti che calmano i sogni

e suoni di sax lenti di sangue

tempo donato in archi di volti

ripulite le cantine,

case di luce crescente e di raccolto

scena di navigante ferma

che in volo di futuro benedice 
 

Clemente Condello 

vino e memoria di sogni

in stanze di guerra, scosse

scale che scendono in acqua

gabbie di sommersi solitari

votati al volo e all’aria

inutilmente aperte 
 

Ferdinando Tricarico  

capitelli in orgasmo creativo

commento a un riflesso narciso

teatro di suoni e di assurdo

torrente di versi rifatti

in dura gola vomitante 
 

Flavio Ermini 

filosofia che dice la vita

in apparenza abscondita

di frammenti interni originari 
 

Massimo Donà 

pratico l’esercizio che cura l’anima

strappata al disincanto

e genera vita di terra che trema

vita movimento

di cui tesso l’ordine  

commossi dall’estraneità

che ci attraversa

verso lo stato che acquieta

parvenza d’eterno

privato dell’insostenibile tensione

      del desiderio

macchina appagata del totale abbraccio

che annulla per sempre la mancanza 

è ancora Ulisse, l’uomo

che svela nel canto delle sirene

la promessa fatale di avere il tutto

sbagliata forse la meta di pace

che si perde quando si afferra

seducente forma del silenzio

impossibile fuga dal patimento

che inappagabilmente ci appaga 

accasati nello spaesamento

serenamente ristiamo 
 

Francesco Bellomi al piano 

gesto inquieto il tasto

che dardeggia in piccole fughe

subito pronte al ritorno 
 

Marta Rodini 

grumo di bocche amanti

in danze di corpi graffiati

stagioni e ritmi ripetuti

carte, catene, pane di corvi

case di cielo inospitali

fuoco fecondo d’orizzonte 
 

Paola Parolin 

ironia della sera

la caduta della redenzione

preghiere in orlo di vuoto

soffocante piacere di ragione

scarni dialoghi in desco di minestra

d’altri luoghi il deserto 
 
 

Raffaella Negri 

conosco in punta di parola

mente, onde di cerebro converse

debole processo neuronale

fonte di passione e pensiero

vaste gamme di suono-senso 
 

Rinaldo Caddeo 

come se fosse normale

il volgere disteso del mondo

in diabolici gesti quotidiani 
 

Anna Bellini 

storie inventate di carta

sul rigo imperfetto del blues

concerto di musica e corpo

in battere di tende e di vento 
 

Enzo Campi 

margini di spuma bianca

immagini che errano

nell’inconoscibile viltà

dell’apocalisse

lingua di violenza straniera

priva di quiete e splendore 
 

Flavio Ermini 

apprendo a vedere

noviziato della percezione 

privo di opinioni osservo

con lo sguardo capovolto 
 

Carlo Sini 

sono le parole la memoria

che rappresentano in assenza

nel conflitto dell’attesa di un fantasma

ecco l’uomo nella sua angoscia

nasce la parola per evocare l’assente

e organizzare la vita comune 

luogo del sogno la notte

che attende l’incerto ritorno del sole

invocazione di musica-parola

ritmo che ancora spera

nell’arte di un rito ripetuto

un dio che ci salvi 

troppo poco l’occidente

per muovere il mondo a comprensione

l’avventura della parola

riposa sulla soglia

che muove a scegliere l’oblio 
 

Michele Porsia 

usura di parole

che spolpano le ossa della vita 
 

Carlo Penati 

l’arco della vita inclina

a cercare il proprio posto nel mondo

o predilige l’impennata di un attimo ebbro

dilemma discreto di felicità? 
 

Stefania Bortoli  

tuffo nel cuore di calma

avventura dei sogni la seta

posata sui volti in marea 
 

Luca Alessandro Borchi 

un ballo prolungato in strada

nel vortice del rullo di un ciclostile

la città sventrata e sola

per la gioia d’insieme si sfarina

in traiettorie di vite corrotte

lo spazio in fretta involve

è solo un commiato senza partenza 
 

Francesco Bellomi al piano 

scala scossa da onde

avventi e rimembranze

rincorse frenetiche e

puro silenzio 
 

Alessandra Cava 

peso di visioni

e leggerezza di vuoto dolce

desiderio di possesso

e scheletri di carne e radici

figura di presenza scolorita

racconti che stortano le strade

per non trovarmi

che in comiche di carta

felicità di parola 
 

Matteo Vercesi 

strazio di madre

e canto di vecchie che

      in chiasso di aule

ricordano il silenzio 
 

Sofia Rosati 

il resto, solo il resto

che i falchi snervano

e corpi risolti ed ingombranti

cumuli di pagine intonse

e aria che sposta le croci 
 

Daniela Negri & C 

seimila segni di carta

in ordine di squadra proclamante