di Carlo Penati
Figli di un sapere incerto
eretici perché umani
godiamo il diritto di liberare l’anima
ad ogni proficuo incontro
Francesco Bellomi suona Francesco Bellomi
un battito insistito di ritmo industriale
antico cuore di musica madre
dal tamburo travolgente
di un pianoforte attore
Ranieri Teti
una piccola striscia di terra
la sponda della poesia
in un mare rumore
di parole inconsistenti
Chiara De Luca
approdo nudo alfine,
cura primordiale,
il fondo di memoria
che inizia la scrittura
in una voce di città sgraziata
dove le tende del mercato
si fanno legno di benedizione
chiusa la finestra sul fine
perché rinasca la sorgente
Francesca Monnetti
giochi di finali ripetute
in assonanza di parole-senso
chimica grammaticale
che forma e riforma la materia
nel riflesso di natura luminosa
che decade così come deve
in sacrificio di colori e cicatrici
in ombre di odori e palpito di attrici
in opposti di pietra e varici
codici d’amplessi, convessi, riflessi …
Elli Rita Signani
aghi le stelle
forano la vista
mentre il torrente dei momenti
e le cose che vivono d’intorno
agitano le ali in voluttà di sguardo
sul cielo freddo e intimo
i piedi saldi di gramigna
Francesco Bellomi al piano
note di puro riflesso
risposte di acuti e di fondi
pause dense, rincorse
invenzioni e rimpianti
Maria Pia Quintavalla
compianti in tintinnio di fiori
singulti d’infanzia in musica di dita
alfabeti che calmano i sogni
e suoni di sax lenti di sangue
tempo donato in archi di volti
ripulite le cantine,
case di luce crescente e di raccolto
scena di navigante ferma
che in volo di futuro benedice
Clemente Condello
vino e memoria di sogni
in stanze di guerra, scosse
scale che scendono in acqua
gabbie di sommersi solitari
votati al volo e all’aria
inutilmente aperte
Ferdinando Tricarico
capitelli in orgasmo creativo
commento a un riflesso narciso
teatro di suoni e di assurdo
torrente di versi rifatti
in dura gola vomitante
Flavio Ermini
filosofia che dice la vita
in apparenza abscondita
di frammenti interni originari
Massimo Donà
pratico l’esercizio che cura l’anima
strappata al disincanto
e genera vita di terra che trema
vita movimento
di cui tesso l’ordine
commossi dall’estraneità
che ci attraversa
verso lo stato che acquieta
parvenza d’eterno
privato dell’insostenibile tensione
del desiderio
macchina appagata del totale abbraccio
che annulla per sempre la mancanza
è ancora Ulisse, l’uomo
che svela nel canto delle sirene
la promessa fatale di avere il tutto
sbagliata forse la meta di pace
che si perde quando si afferra
seducente forma del silenzio
impossibile fuga dal patimento
che inappagabilmente ci appaga
accasati nello spaesamento
serenamente ristiamo
Francesco Bellomi al piano
gesto inquieto il tasto
che dardeggia in piccole fughe
subito pronte al ritorno
Marta Rodini
grumo di bocche amanti
in danze di corpi graffiati
stagioni e ritmi ripetuti
carte, catene, pane di corvi
case di cielo inospitali
fuoco fecondo d’orizzonte
Paola Parolin
ironia della sera
la caduta della redenzione
preghiere in orlo di vuoto
soffocante piacere di ragione
scarni dialoghi in desco di minestra
d’altri luoghi il deserto
Raffaella Negri
conosco in punta di parola
mente, onde di cerebro converse
debole processo neuronale
fonte di passione e pensiero
vaste gamme di suono-senso
Rinaldo Caddeo
come se fosse normale
il volgere disteso del mondo
in diabolici gesti quotidiani
Anna Bellini
storie inventate di carta
sul rigo imperfetto del blues
concerto di musica e corpo
in battere di tende e di vento
Enzo Campi
margini di spuma bianca
immagini che errano
nell’inconoscibile viltà
dell’apocalisse
lingua di violenza straniera
priva di quiete e splendore
Flavio Ermini
apprendo a vedere
noviziato della percezione
privo di opinioni osservo
con lo sguardo capovolto
Carlo Sini
sono le parole la memoria
che rappresentano in assenza
nel conflitto dell’attesa di un fantasma
ecco l’uomo nella sua angoscia
nasce la parola per evocare l’assente
e organizzare la vita comune
luogo del sogno la notte
che attende l’incerto ritorno del sole
invocazione di musica-parola
ritmo che ancora spera
nell’arte di un rito ripetuto
un dio che ci salvi
troppo poco l’occidente
per muovere il mondo a comprensione
l’avventura della parola
riposa sulla soglia
che muove a scegliere l’oblio
Michele Porsia
usura di parole
che spolpano le ossa della vita
Carlo Penati
l’arco della vita inclina
a cercare il proprio posto nel mondo
o predilige l’impennata di un attimo ebbro
dilemma discreto di felicità?
Stefania Bortoli
tuffo nel cuore di calma
avventura dei sogni la seta
posata sui volti in marea
Luca Alessandro Borchi
un ballo prolungato in strada
nel vortice del rullo di un ciclostile
la città sventrata e sola
per la gioia d’insieme si sfarina
in traiettorie di vite corrotte
lo spazio in fretta involve
è solo un commiato senza partenza
Francesco Bellomi al piano
scala scossa da onde
avventi e rimembranze
rincorse frenetiche e
puro silenzio
Alessandra Cava
peso di visioni
e leggerezza di vuoto dolce
desiderio di possesso
e scheletri di carne e radici
figura di presenza scolorita
racconti che stortano le strade
per non trovarmi
che in comiche di carta
felicità di parola
Matteo Vercesi
strazio di madre
e canto di vecchie che
in chiasso di aule
ricordano il silenzio
Sofia Rosati
il resto, solo il resto
che i falchi snervano
e corpi risolti ed ingombranti
cumuli di pagine intonse
e aria che sposta le croci
Daniela Negri & C
seimila segni di carta
in ordine di squadra proclamante