Carte nel vento - Marzo 2021, anno XVIII, numero 50

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 
Carte nel vento n. 50

Carte nel Vento

periodico on-line 
del Premio Lorenzo Montano

 


Questo numero esce “per tenere accese le lucciole”, per “prendere la poesia sul serio”, per raccontare le cose che “arrivano, si raggrumano nell’inchiostro, poi ci abbandonano, poi ritornano”: sono frasi contenute nei primi tre interventi, di Cristiana Panella, Beppe Sebaste e Mara Cini.

Per merito della cura e della sensibilità poetica di Cristiana Panella, siamo lieti di proporre, per la prima volta in Italia, un’opera di Christophe Manon.

Il Premio Lorenzo Montano del 2019, per l’edito, è stato vinto da Beppe Sebaste. Non essendo stato possibile effettuare una premiazione in presenza, pubblichiamo una sua lettera inviata alla giuria e la risposta di Mara Cini; a corredo, una scelta di testi tratti da “Come un cinghiale in una macchia d’inchiostro”, Aragno 2018, le note critiche di Mara Cini e Rosa Pierno, il brano musicale composto per il libro da Francesco Bellomi.

Questo numero contribuisce a ricordare (succederà anche nelle prossime tre uscite) l’edizione 2019 del “Montano”, grazie ai poeti e prosatori che vi hanno partecipato, tutti introdotti dalla giuria: abbiamo il piacere di presentare, con le loro vive voci, Sonia Ciuffetelli, Lia Cucconi, Daria De Pellegrini, Paola Silvia Dolci, Ugo Mauthe, Tommaso Meozzi, Stefano Modeo, Alberto Mori, Alessandra Paganardi, Angela Passarello, Sandro Pecchiari, Antonio Pibiri, Rossella Pretto, Francesco Sassetto, Massimo Viganò.

Notevole è il numero degli autori finora pubblicati su “Carte nel vento”: rappresentano la storia del “Montano”. Ancor più notevole è la qualità di molti interventi. La storia di questo premio così longevo è stata scritta nel corso degli anni dai poeti e dai prosatori che lo hanno attraversato. 
L’edizione in corso, la 35^, porterà nuove pagine da raccontare, scarica il Bando della 35a edizione

In copertina: Mario Fresa, “Passaggio” (2009); olio, carta e inchiostro

Ranieri Teti

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Susanna Mati: Per Flavio Ermini, “Edeniche. Configurazioni del principio”

Susanna Mati

Per Flavio Ermini, “Edeniche. Configurazioni del principio”

Moretti & Vitali, 2019

Edeniche di Flavio Ermini


La scommessa del rischioso dialogo tra filosofia e poesia si svolge da sempre, nell'opera di Flavio Ermini, lungo una strada impervia e ripidissima: la strada "verso la lingua primigenia dell'umanità, verso la parola originaria, ante rem" (p. 13). Ante rem è anche la parola chiave per penetrare in questa nuova raccolta di poesie, Edeniche, che procede a partire da quella forma di separazione che è l'inizio del tempo, anzi, come Ermini si esprime, il subire l'ingiustizia del tempo; o, per utilizzare invece il linguaggio della scienza, la caduta nello spazio-tempo, in questo tutt'uno al di là del quale risiede solo l'impensabile e indicibile mancanza di svolgimento e differenza. Ermini accenna dunque a questo non-luogo e non-tempo, a questa scena senza momento, con un linguaggio inflessibilmente alto, tenuto sempre sul registro massimamente elevato, e anche astratto; una poesia consapevolmente filosofica nel cui ductus s'impongono e s'imprimono con forza alcune immagini: lo zoo di pietra, l'erta del castello in aria, la rupe delle ali, l'ingannevole deserto, il giardino conteso, ma anche la terra dei petali e delle foglie e gli alberi fioriti per errore.

Una poesia, dunque, in cui l'utilizzo costante del lessico della filosofia occidentale, dei suoi lemmi fondanti, viene però sottoposto a uno straniamento poetico, nel quale insieme perde e acquista sensi. Perde la specificità tecnica, la designazione, l'attribuzione a un soggetto; acquista un'eco, una risonanza, un'ampiezza d'onda, una vasta impersonalità che si vuole quasi archetipica. Se si dovesse definire Edeniche con una sola formula, la si potrebbe chiamare una riflessione su ciò che si configura, fin dalle citazioni di Aristotele e di Simplicio che aprono il volume, come natura e come indefinito, temi cari alla poesia filosofica di sempre (basti pensare a Leopardi). Ma appunto, tutto questo riesce a rimanere qui suggestione poetica e intramatura, non discorso concatenato e dimostrativo: non logos, bensì mythos. "Quell'aurora che prende il nome antichissimo di natura" (p. 11): se la finitezza è differenza e dolore, questa poesia tenta il risalimento vertiginoso verso ciò che (perlomeno nell'immaginazione) precederebbe questo stato di separatezza. Il compito della poesia, dunque, secondo Ermini, è quello massimo possibile: "la riunificazione" (p. 12). Pur se fosse sempre mancante. Il linguaggio, infatti, è anche dolore: è il dolore della differenza, è indice di separazione; per questo Ermini cerca, "desituandoci dalle nostre abitudini cognitive" (p. 18), un linguaggio precategoriale, quel "pullulare pregerarchico delle parole possibili che premono dietro ogni parola nominante" (p. 12).

Importante è, in quest'ottica, il richiamo alla "fratellanza tra tutti gli esseri del mondo" (p. 10), di tutti i mortali. "L'essenza delle piante e del vento è la stessa" (ivi), scrive Ermini, il nostro essere è un essere-nella-natura; disoccultare significa "restituire all'indistinto ogni singolo vivente" (p. 21). La responsabilità di accorgersene e di agire in tale direzione ricade sui "figli della terra"; solo così sarà possibile superare la visione individualistica, egoistica, antropocentrica: è questo approdo di ritrovata indistinta comunanza, questo luogo d'intersezione di tutto con tutto, ciò che forse una volta è stato, nell'imperturbato pleroma divino o nel nocciolo densissimo del Big Bang, l'Eden del titolo.

Questa recensione è uscita su “L’Indice” di febbraio 2020

Flavio Ermini: “Edeniche”

Copertina del libro Edeniche di Flavio Ermini

Edeniche, il nuovo libro di poesie di Flavio Ermini, esce con le edizioni di Moretti&Vitali (2019) dopo nove anni dal precedente, Il compito terreno dei mortali (Mimesis).

In Edeniche viene a parola il darsi iniziale di un’età arcaica in cui il tempo ancora riposava, quale pura idea, in seno all’essere; un’età in cui l’indefinito era riconosciuto come profondo essere del tutto.

Il darsi iniziale ci parla della nascita degli esseri, una nascita alla quale nessuno si può sottrarre, così come nessuno può sottrarsi alla pena per la sorte che lo attende.

Edeniche ci narra della separazione degli esseri dalla sostanza indistinta e illimitata, in quanto destinati – quali esseri finiti e molteplici – alla contesa e al contrasto. Edeniche testimonia che è subentrato il conflitto là dov’era armonia.

L’essere come sostanza persiste, mentre i suoi stati variano. Ecco perché in queste poesie il pensiero tenta di schiudere il permanere che si trova a fondamento del tutto.

Il volume è disponibile in tutte le librerie.

Parlano di "Edeniche": Stefano Vicentini su L'Arena, Giorgio Mancinelli su La Recherche,  Ettore Fobo su Lankenauta, Giuseppina Rando su Tellus Folio, Laura Caccia su Trasversale, Antonio Delogu su Nazione Indiana, Enzo Minarelli sul suo blog, Vincenzo Guarracino su Avvenire, Francesco Roat su https://leggeretutti.eu/flavio-ermini-edeniche-configurazioni-del-princi..., Gio Batta Bucciol su Poesia, Elio Grasso su https://www.pulplibri.it/eden-o-del-possibile/, Carlo Ragliani su https://www.carteggiletterari.it/2020/01/21/icone-la-poesia-e-una-grazia..., Andrea Rompianesi su https://eneabiumi.blogspot.com/2019/07/flavio-ermini-edeniche-moretti-e-..., Giorgio Mancinelli su https://www.intertwine.it/it/read/0ZAnfZUg/edeniche, Bruno Di Pietro https://www.youtube.com/watch?v=A6SL-C8pLAE, Mario Famularo https://www.laboratoripoesia.it/destinati-a-perdersi-nel-tumulto-di-una-..., Susanna Mati su "L'Indice" https://www.anteremedizioni.it/susanna_mati_flavio_ermini_edeniche_confi..., Danilo Di Matteo su "L'immaginazione" https://www.anteremedizioni.it/edeniche_poesie_di_flavio_ermini di maggio/giugno 2020              

Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano

Da molti anni il “Montano” non si esaurisce con l’assegnazione dei premi: continua nel tempo la sua opera nel presentare e valorizzare gli autori premiati con menzione, con segnalazione, finalisti e vincitori.

Nel sito di Anterem avviene l’inserimento, nella visitatissima categoria “Antologia poetica”, degli autori premiati con menzione www.anteremedizioni.it/antologia_poetica_0 ;

nel periodico on-line “Carte nel vento”, sezione più frequentata del sito, sono pubblicati, con nota di lettura della giuria, gli autori segnalati, finalisti e vincitori, che vengono invitati a produrre audio/videoletture www.anteremedizioni.it/febbraio_2021_anno_xviii_numero_49 .

Questi stessi poeti e prosatori sono contemporaneamente ospitati nel canale Youtube del premio Lorenzo Montano con videoletture, cartoline animate, “corti” con voce recitante… www.youtube.com/channel/UCBoO6T-FWxf6-JRC7po9nEg.

Tutto rimane come certezza da molti anni, ma si amplifica con nuove idee e inedite prospettive.

Naturalmente, quando sarà possibile e sicuro, riaprirà il Forum Anterem, luogo fondamentale di incontro e condivisione.

In più, ed è la novità di questi giorni, dalla partecipazione al premio si avrà una corsia preferenziale per pubblicare, non a pagamento, con la nuova editrice Anterem www.anteremedizioni.it/prosegue_attivita_editoriale_di_anterem.

Scarica il bando della 35^ edizione

La nuova attività editoriale di “Anterem”

Il proseguimento dell’attività editoriale di “Anterem” avverrà attraverso la rinnovata casa editrice.

Le collane saranno “Nuova limina” per i testi creativi, “La ricerca letteraria” per le raccolte inedite vincitrici del Premio Lorenzo Montano, “Itinera” per le grandi opere, “Pensare la letteratura” per la saggistica, in continuità di intenti con l’esperienza della rivista.

L’idea di ricerca, condivisa nella grande comunità cui “Anterem” ha dato vita, resterà come stella polare nel passaggio.

La collana più attiva sarà “Nuova limina”: agirà prevalentemente in stretta connessione con il Premio Lorenzo Montano, la cui giuria sarà comitato di lettura. Ne sono esempio i primi due volumi che vi saranno pubblicati: “Liturgia dell’acqua” di Daìta Martinez e “Herbarium Magicum” di Bianca Battilocchi, entrambi finalisti al “Montano” 2020.

Nel frattempo è già in fase di stampa “Figure semplici” di Anna Chiara Peduzzi, raccolta inedita vincitrice del 34° Premio Lorenzo Montano, libro che sarà pubblicato nella collana “La ricerca letteraria”. Il direttore editoriale sarà, come sempre, Flavio Ermini.

Per la prima volta avremo il codice a barre, in collaborazione con Cierre Grafica: la novità non rappresenta una svolta “commerciale”, ma consentirà una più libera circolazione dei volumi.

Le copertine dei nuovi libri conserveranno traccia della grafica caratteristica della rivista, in un’idea completa di continuità.

La redazione

Comunicazione rivista Anterem

Con grande dispiacere e con un sentimento di forte passione, gratitudine e rispetto per la sua storia, comunichiamo che, dopo l’uscita del numero 100, la rivista “Anterem”, fondata e guidata per 45 anni da Flavio Ermini con idee, visione e coraggio, interrompe la pubblicazione.

La decisione del nostro direttore è stata sofferta e ponderata. Ha scritto alla redazione: “Devo dirvi con rammarico che questo numero cento sarà l'ultimo. La rivista Anterem con questo numero, al massimo dello splendore, cessa le sue pubblicazioni. Rimane a voi il compito di proseguire la restante attività da ora in poi, e se lo vorrete”.

Con lo stesso rammarico, dobbiamo comunicare che è di conseguenza sospeso, già dall’edizione 2019/2020, il Premio Opera prima, ideato con Ida Travi e da lui interamente gestito per vent’anni.

Possiamo annunciare che il patrimonio di esperienza e conoscenza che “Anterem” rappresenta non andrà perduto: sarà interamente riversato, in accordo con Flavio, nell’attività della nuova casa editrice, che proseguirà con rinnovati progetti per le diverse, storiche, collane.

È stato inoltre potenziato il Premio Lorenzo Montano e tutto quello che gli gravita intorno, a partire da Carte nel vento, grazie al già comunicato ingresso in giuria di Silvia Comoglio, Stefano Guglielmin, Maria Grazia Insinga. Come da prassi consolidata, sono ex vincitori, nonché “Autori di Anterem”.

Questi tre poeti e critici si sono aggiunti a Giorgio Bonacini, Laura Caccia, Mara Cini, Ranieri Teti.

Flavio Ermini rimarrà presidente onorario dell’Associazione di promozione sociale Anterem, da cui tutto origina.

Nel cambiamento restano la continuità di intenti e l’idea di ricerca condivisa nella grande comunità cui “Anterem” ha dato vita.

La redazione

Ai filosofi, ai poeti, ai prosatori, ai saggisti ai traduttori, agli abbonati e al Consiglio editoriale di Opera prima

Comunicazione ai filosofi, ai poeti, ai prosatori, ai saggisti e ai traduttori di Anterem, agli abbonati alla rivista e al Consiglio editoriale di Opera prima.

In merito al comunicato sulla chiusura di “Anterem” e della sospensione di “Opera prima”, essendo ancora in corso abbonamenti e collaborazioni, desideriamo aggiungere alcuni chiarimenti.

Prima di tutto esprimiamo gratitudine ai filosofi, ai poeti, ai prosatori, ai saggisti e ai traduttori di “Anterem”, che hanno contribuito in modo determinante ad arricchire l’intenso e costante dialogo tra pensiero e poesia che ha caratterizzato e reso speciale la rivista. Questo dialogo potrà continuare, se pur in forme diverse, nel periodico on line “Carte nel vento”.

Allo stesso modo ringraziamo gli abbonati per l’importante sostegno dato negli anni ad “Anterem” e alle relative iniziative.

Gli abbonati in corso, oltre al numero 100, in luogo della rivista e fino alla scadenza, riceveranno tutti i libri di prossima pubblicazione. Gli ‘abbonati con libri’ godranno di un prolungamento biennale dell’invio dei volumi.

Siamo inoltre grati, pur non avendone gestito l’iniziativa, al Consiglio editoriale di “Opera prima”, per il prezioso, indispensabile supporto.

Vogliamo significare quanto siano stati importanti e apprezzati i contributi di tutti, insieme alla collaborazione che ci auguriamo possa continuare, nella condivisione di intenti e prospettive.

La redazione

Carte nel vento - Febbraio 2021, anno XVIII, numero 49

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 

Carte nel vento numero 49

Dedichiamo l’apertura di questo nuovo numero a Marosia Castaldi (1951-2019) che, negli anni centrali della sua vita, ha fatto parte della redazione di “Anterem”. Alla rivista ha offerto testi di grande valore: uno di questi, caratterizzato da senso, forma e tensione, è qui ripreso nell’ultima pagina, insieme con i lavori dei sodali di un’esperienza ormai irripetibile, come racconta Marica Larocchi. Antonella Cilento e Mara Cini intervengono, l’una a tutto tondo, l’altra focalizzata sugli anni anteremiani, a delineare il percorso letterario di Marosia.

Inoltre, in “Carte nel vento 49”, in continuità con il numero precedente e grazie alla nota teorica e alle nuove traduzioni di Cristiana Panella, si definiscono la figura e l’opera di Serge Pey, presentato in poesia per la prima volta in Italia su questo periodico.

Infine continua la pubblicazione di poeti, prosatori e saggisti selezionati nell’ambito dell’edizione 2019 del Premio Lorenzo Montano: siamo lieti di ospitare Gianluca Asmundo, Ilaria Biondi, Martina Campi, Antonio Fiori, Sonia Giovannetti, Oronzo Liuzzi, Cristiana Panella, Anna Maria Pes, Irene Sabetta, Sergio Sichenze, tutti presentati dalla redazione di “Anterem”.

Il lavoro intorno al “Montano”, svolto dalla giuria, è praticamente inesauribile: riteniamo che questo lavoro dia un senso perdurante al Premio, che continua a riverberare e non si esaurisce con la proclamazione degli esiti.

Ricordiamo che la nuova edizione è in corso scarica il bando della 35^ edizione

In copertina: “Questa cosa”, plaquette verbovisiva nata nello studio di Marosia Castaldi

Ranieri Teti

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