Presso la Biblioteca Civica di Verona – da anni punto di riferimento privilegiato per l’attività culturale della città, grazie a una direzione illuminata e a un gruppo di funzionari che hanno veramente a cuore la letteratura – la rivista “Anterem” ha costituito nel 1991 un Centro di documentazione sulla poesia contemporanea dedicato a Lorenzo Montano. L’iniziativa si propone di offrire ai lettori uno strumento d’informazione nel settore della poesia contemporanea, normalmente trascurato dalle istituzioni bibliotecarie.
Il Centro, che raccoglie manoscritti e volumi di poesia degli autori contemporanei più significativi oltre alle principali riviste letterarie, era un progetto molto caro a Silvano Martini, il poeta che con Flavio Ermini ha fondato “Anterem” e che è scomparso nel settembre 1992.
Nel concorrere a realizzare questa iniziativa, come nella promozione della rivista, del premio e delle edizioni, la redazione ha cercato di concretizzare una sua aspirazione, più volte espressa: «Si dice che i poeti parlano ai poeti. O, peggio, soltanto a se stessi. Io ritengo che la libertà delle espressioni verbali faccia comprendere meglio a tutti che cosa significhi la libertà delle idee e delle azioni. Il poeta trae dal silenzio l’indicibile. Fa scendere in terra cose che prima non conoscevamo. Allarga immensamente lo spazio della vita».
È qui, in questo concetto, il carattere eversivo di “Anterem”. Si è soliti dire infatti che per alcune cose ci mancano le parole. Il carattere difficile, eretico, della poesia – nella sua vocazione quasi patologica a diventare sintomo dell’assenza – è quello che ci costringe a dire che, spesso, per le nostre parole mancano ancora le cose. E allora bisogna mettersi in viaggio. Qui inizia il percorso dell’invenzione poetica.
Attendiamo i tuoi manoscritti
Tutti i poeti e gli editori di poesia sono invitati a inviare al Centro testi manoscritti ed editi.
L’indirizzo è: Biblioteca Civica – Centro di Documentazione L. Montano – via Cappello 43 – 37121 Verona.
Il Centro di Documentazione sulla poesia contemporanea Lorenzo Montano è promosso dalla Biblioteca Civica di Verona in collaborazione con la rivista di ricerca letteraria Anterem.
Istituito nel 1991 e curato da Agostino Contò, rappresenta una realtà che ha pochi eguali nel panorama delle biblioteche italiane.
Il Centro offre alla consultazione degli appassionati e degli studiosi manoscritti e volumi di poesia degli autori contemporanei più significativi, oltre alle principali riviste letterarie italiane e straniere.
Un’ampia raccolta di testi editi e inediti inviati dai concorrenti al Premio Nazionale di Poesia Lorenzo Montano, oltre alla collezione completa della rivista “Anterem” e dei volumi pubblicati dalle omonime edizioni, introducono il lettore nella dimensione più dinamica, in progress, dell’intero fondo.
Nel Centro sono raccolti altresì disegni, prove d’artista, incisioni, fotografie di artisti che hanno collaborato con Anterem nell’ambito della rivista, delle collane editoriali e degli eventi promossi dal 1976 (anno della fondazione, avvenuta a opera di Flavio Ermini e Silvano Martini) a oggi.
Proprio in questi giorni il Centro ha superato il numero di 10.000 manoscritti (molti dei quali “prime stesure” con correzioni d’autore) e 20.000 volumi.
presso la Biblioteca Civica, via Cappello, 37121 Verona
Certamente hai un tuo testo poetico che è passato attraverso diverse stesure prima di trovare la sua forma più compiuta. Oppure una poesia che sta nascendo tra molte riscritture. Ti chiediamo di mandare al Centro di Documentazione proprio “quelle” stesure, nella loro forma originale o anche in fotocopia.
Siamo certi che aderirai, condividendo con noi un dejà vu. Il ritorno di un’idea avvenuto ripensando a un volume di molti anni fa. Nella consapevolezza che nel suo trascorrere il tempo non ne ha scalfito il pensiero sotteso.
Quindici anni fa pubblicammo un numero di “Anterem” dedicato alle “varianti”. Chiedendo agli autori di offrire non solo il testo ultimo, ma anche una sua precedente versione. Perché i poemi sono sempre in cammino, come afferma Celan; e per consentire al lettore di guardare nel laboratorio del poeta, e attraverso quest’apertura osservare i movimenti del testo nelle varie fasi del suo farsi.
Nell’editoriale di allora, dal numero 45 del dicembre 1992, Flavio Ermini scriveva: “Il presente numero di “Anterem” indica i momenti privilegiati in cui il poeta manifesta, in forma di varianti, i diversi motivi del suo dire; l’intreccio di vari piani linguistici e delle varie soluzioni stilistiche possibili. Intreccio dove ogni esito può costituire un nuovo inizio, e ogni risposta data si trasforma in domanda”.
Nel saggio di apertura, Carla Locatelli analizzava principalmente Emily Dickinson, Gertrude Stein e Paul Celan. scarica il saggio [PDF 2.16 MB]
Di Emily Dickinson ad esempio ricordava che “spesso non scelse tra le varianti suggerite per le sue poesie, e tutte le soluzioni che le parvero accettabili furono mantenute nella bella copia finale dei suoi taccuini. Ne deduciamo che la stesura finale è quindi volutamente aperta”.
Un esemplare intervento di variante poetica, che testimonia il paziente lavoro operato sul testo, pubblicato in “Anterem” 45, era costituito da “pseudosupplica” di
Eugenio De Signoribus
pseudosupplica asfissiato da luglio carico di libri la dea delle radici invoco che il miracolo compia d’una folta cornice bruna e il vento in gioco la gazzarra dei passeri mi porti nomi degli amici, i loro fiati, mentre si sbarra il bordo della vita e guardo strade che mai percorrerò… |
pseudosupplica asfissiato da luglio carico di cenere la dea delle radici invoco che il miracolo compia d’una folta cornice bruna e il vento in gioco e l’urto di passeri in gazzarra dalla sbarra schiodi l’ordo vitae, anche se, staccato pure il bordo, guardo strade che mai percorrerò… |
In un recentissimo saggio, che sarà pubblicato nel prossimo numero di “Carte nel Vento”, Tiziano Salari affronta la tematica delle varianti analizzando soprattutto l’opera di Leopardi, Pasolini, Hoelderlin.
E in questo intervento, arrivando ai nostri tempi, Salari osserva: “le cose si complicano per gli scrittori nuovi, che non hanno ancora una fama consolidata, e che talvolta, in certe condizioni di spirito, accantoniamo per sempre anche se scrivono una buona poesia”.
Per porre un riparo a questo oblio annunciato, alla deriva silente delle cancellazioni, il Centro di Documentazione sulla Poesia Contemporanea “Lorenzo Montano” intende offrire un approdo stabile a tutti i poeti e alle loro opere. Per la conservazione non solo dei testi ultimi, ma anche delle loro precedenti versioni: testimonianza viva e diretta del lavoro autoriale. Da mettere a disposizione degli studiosi del nostro tempo e di quelli che verranno.