Silvano Martini: Spartito per Clizia - Poesie Scelte (prima edizione integrale del 1986)

Tra tutti coloro che acquisteranno il volume entro dicembre 2023

verrà sorteggiato chi si aggiudicherà l’introvabile prima edizione integrale del 1986

smembrata per creare la copia anastatica e successivamente ricomposta

Silvano Martini: Spartito per Clizia - Poesie Scelte 1

Tutto nello spirito del libro: frammentarietà e unità

 

Tra tutti gli abbonati ai libri Anterem in corso

verrà sorteggiato chi si aggiudicherà l’unico esemplare esistente

di ”plotter” del libro, con la stampigliatura “visto si stampi”

Silvano Martini: Spartito per Clizia - Poesie Scelte 2

Il sorteggio avverrà in diretta web da Capo d’Orlando

Per ordinare il volume (160 pagine, 15€) scrivere a redazione@anteremedizioni.it

Silvano Martini: Spartito per Clizia - Poesie Scelte

Silvano Martini: Spartito per Clizia - Poesie Scelte

(scarica il PDF)

Nel centenario della nascita di un grande scrittore dell’immaginazione
e della purezza linguistica ritorna la fascinazione di un suo capolavoro del 1986.
 

Un libro di pura libertà e forza espressiva, senza confini e senza centro.
La vertigine della parola simile a quella del segno, del colore, del suono
nelle grandi opere del secondo Novecento in ogni campo.

160 pagine da leggere, rileggere.

Incondizionata/mente

 

Per ordinare il volume (160 pagine, 15€) scrivere a redazione@anteremedizioni.it

La poesia è gesto. Per il nuovo libro di Flavio Ermini

 

Copertina del libro "Antipensiero" di Flavio Ermini"

Ci sono due parole capitali nella produzione letteraria di Flavio Ermini fino al 2019, anno in cui tutto nella sua vita bruscamente è cambiato: Antipensiero e Antiterra.

Due parole che rappresentano le fondamenta delle riflessioni, sviluppatesi in vari decenni, di uno dei più lucidi e innovativi pensatori intorno alla poesia. Per comprenderne la valenza è sufficiente rileggere gli editoriali pubblicati sulla rivista “Anterem”, da lui fondata e diretta, e in particolar modo quelli degli anni 2002-2004.

Ora, usando un software di dettatura vocale, Flavio dà vita a un nuovo libro: un libro che arriva da un oltre, da una forza interiore enorme, da uno sconfinato amore per la scrittura, da una passione inscalfibile nonostante tutto.

Un libro, in qualche modo, alieno: si tratta, infatti, di una favola dove Antipensiero è il nome sia di un’astronave che di un pianeta da raggiungere, e dove Antiterra porta con sé una nuova realtà.

Nella frattura che si è aperta nella vita dell’autore, negli inevitabilmente mutati presupposti della sua scrittura, queste due parole ritornano a testimoniare una continuità, una perenne fedeltà alla sua storia. Al di là del testo, questo libro straniante è importante per il gesto letterario che lo distingue, per l’estrema forma di resistenza che ci dona.

Opere vincitrici del 37° Premio Lorenzo Montano (2023)

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 
Esiti del Premio
di poesia e prosa
Lorenzo Montano 2023
 
Opere vincitrici
della 37^ edizione

 

La giuria del Premio Lorenzo Montano è lieta di presentare i risultati della 37^ edizione. Le premiazioni di segnalati, finalisti e vincitori si terranno a Verona la prossima primavera.

Questa pagina sarà costantemente aggiornata.

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Roberto R. Corsi per “Anacronia/Blood” di Allì Caracciolo

Anacronia Blood

Rilke inizia la terza elegia duinese contrapponendo “cantare l’amata” e “il colpevole, nascosto, Dio-flutto del sangue”. A questa contrapposizione penso mentre leggo “Anacronia / Blood” di Allì Caracciolo, primo numero della Piccola Biblioteca Anterem Edizioni: «collezione di prose» che almeno in questo cominciamento di collana hanno molto di poetico, nella misura in cui – oltre alle non infrequenti barre verticali, e a qualche a capo – è evidente il lavoro figurale sulla parola (allitterazioni, enumerazioni, paronomasie), la spezzatura del rapporto ovvio e familiare col linguaggio (cit. Andrea Inglese); e campeggiano omoteleuti che prendono qualche volta addirittura uno schema rimario codificato (cfr. Blood, 12.). Dopo le tre brevissime riflessioni di Anacronia, vincitrici del 35esimo Montano, sono proprio i novantanove numeri di Blood a dominare il libro. La scrittura, dalla naturale valenza performativa (Caracciolo è poeta e scrittrice ma anche regista, drammaturga, ricercatrice in ambito teatrale) copre tutte le declinazioni e i portati fisici, biologici, esistenziali, relazionali, etici, letterari dell’elemento-sangue, anche nelle sue negazioni (acqua e morte) che si rivelano, sul finire del libro, grandezze dialettiche o meglio funzionali a una visione ciclica. Bersaglio della scrittura sembrerebbe quello di «negare il conforto della narrazione», come l’A. annota in quarta: polisenso che allude certo al lavoro stilistico, ma soprattutto alla precisa volontà di fare uscire il lettore dalla comfort zone (nell’esempio, uno dei tanti possibili, la comfort zone della propria legittimazione espressiva, della validità delle proprie conclusioni, dell’empatia e del decoro preconfezionati). In tutto quanto sopra, sia o non sia narrazione, il libro è certamente, per unum o per fragmenta, sapienziale.

Lorenzo Mari su Il cervo giudicato di Ianus Pravo e Ostrakon di Alessandro Ghignoli

Il Cervo e Ostrakon

Al di là delle valenze storiografiche più puntuali, resta piuttosto noto ed emblematico il passaggio delle Vite parallele di Plutarco nel quale Aristide contribuisce al suo stesso esilio: «Allora mentre si stavano appunto scrivendo i cocci, si racconta che un tale analfabeta veramente rustico, dando il coccio ad Aristide, come al primo incontrato, gli chiese di scrivere il nome di Aristide. Meravigliandosene questi e informandosi che cosa di male gli avesse fatto Aristide, quello avrebbe risposto: “Nulla, né lo conosco, ma sono stanco di sentirlo chiamare dappertutto il Giusto”. Udita una tale risposta, Aristide non avrebbe detto nulla, ma avrebbe scritto il nome sul coccio e glielo avrebbe restituito».

Armando Bertollo per Elegia di Mariasole Ariot

Mariasole Ariot
ELEGIA

Anterem Edizioni - Cierre Grafica 2022

Recensione di Armando Bertollo

Elegia, il libro di Mariasole Ariot, poetessa e artista visuale vicentina, classe 1981, si è aggiudicato nella trentacinquesima edizione del Premio Letterario Lorenzo Montano, la sezione storica, dedicata alla raccolta di poesie inedita. Il titolo ci riporta alla poesia classica greca e latina, e ci fa tornare in mente nomi come Callimaco, Orazio, Properzio, che chi ha frequentato il liceo classico ha incontrato sui banchi di scuola. La parola latina ’elegia’ deriva dal greco ‘elegeia’, a sua volta derivato di ‘élegos’, l’elegos era un canto di dolore con accompagnamento di flauto. L’elegia, pertanto, come già indica l’etimologia, è un componimento poetico che tratta tematiche per lo più dolorose, o comunque nostalgiche, caratterizzato da un tono mesto e malinconico, scritto dai poeti latini e greci in versi esametri e pentametri. Il genere poetico elegiaco è stato più volte ripreso nel corso dei secoli, e nella prima metà del Novecento, nel 1922, un secolo fa, Rainer Maria Rilke completa uno dei libri fondamentali della poesia moderna, le celebri Elegie Duinesi.

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