Trasparenti tratti

Aperto, esposto, appare l’ “io” di “ i’s variation 2”, un “io” che, raggiunta consapevolezza della propria natura, trova nella “trasparency” la caratteristica peculiare di una dimensione nel cui vitale àmbito riduttivi schematismi appaiono “terrible injury”, lo stesso corpo (“body”) appartenendogli soltanto in senso figurato, non costituendo, cioè, il suo contenitore, ma una delle sue plurime esperienze.

 Esperienze considerate, in genere, non più esito di rigidi rapporti tra interno ed esterno (fuorviante fraintendimento di modalità linguistiche dalla spiccata valenza simbolica), bensì ingredienti formativi dell’ identità.

Un uccello trasparente, una trasparente fontana, un luogo in cui il mondo, cangiante, si manifesta: affrancato da costrittivi modelli, coincidente con le stesse relazioni che lo riguardano, l’ “io” riconosce nei suoi modi d’ essere la propria “definizione”.

Con stile preciso, illuminato da sequenze complesse eppure semplici nella loro mai enfatica offerta espressiva, mostrando come tra consapevolezze poetiche e filosofiche possano svanire millenarie linee di confine, Shin Tanabe presenta una versificazione affascinante, ricca di notazioni, frutto di attente indagini sulla natura dell’ umana maniera di comunicare e, perciò, di esistere.

 Fu perspicuità di poeta.

Marco Furia

(Shin Tanabe, “i’s variation 2”, www.geocities.jp/shishidelta/ )