Chiara Poltronieri, Clio

Chiara Poltonieri, “Clio” [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7

Nota critica di Marco Furia

Clio 

“Clio”, musa della storia, è titolo all’ articolata composizione di Chiara Poltronieri. 

Si tratta di un complesso connettersi di riflessioni e immagini, nell’ àmbito delle quali il mondo della mitologia viene recuperato a una vivida contemporaneità. 

Lungi dal considerare il divenire mera concatenazione di fatti regolati dal principio di causa/effetto, la poetessa dà voce a dimensioni in cui “non solo il futuro / è denso di enigmi”, ma “anche il passato / è un enigma”, in cui, cioè, il misterioso fenomeno dell’ esistere accomuna passato e futuro in un’ attualità imprescindibile. 

Tanto è vero che soltanto “gli inspiegabilmente vivi / loro che avevano veramente provato / come ultimo desiderio / il desiderio della vita dell' altro" “loro che avevano veramente provato / un dolore vero / per la scomparsa / non di quello che avevano conosciuto”, unicamente loro “avrebbero saputo ascoltare/ quel che la musa della storia” “aveva conservato”: non una storia per tutti, dunque, bensì per chi possiede certe non comuni caratteristiche, certi purtroppo rari tratti affettivi, di generosità, di comprensione estrema. 

Solo a costoro Clio si rivolge. 

Elegante, capace di dominare con fermezza una materia enigmatica considerata non ostacolo, ma occasione, attenta anche ai minimi particolari del lessico, senza indulgere a toni scomposti, Chiara Poltronieri offre una Clio che avvertiamo vicina, contemporanea. 

Una presenza in più, davvero.