Traduzione di Fabio Scotto

Yves Bonnefoy       

«Facesti come quei che va di notte…»

Agitava una sorta di torcia
Il cui doppio bagliore disorientava
Quegli altri che cercavano dietro di lui
Di non aver paura, lungo l’abisso.

Guida, perché non hai, sul tuo stesso corpo,
Nulla di quella luce che offri?
Non hai alcun bisogno di avvertire
Il vuoto che si scava sotto i tuoi passi?

Ma tale è il destino dell’allegoria:
Chi parla non potrà né deve sapere
Da dove viene e dove sprofonda la sua parola.

Il suo piede cerca il suolo annaspando nel vuoto,
Il suo volo esita e vira nelle sue parole,
Fiamma che è meno un sogno della cenere.

Traduzione inedita di Fabio Scotto


Anticipazione inedita da una raccolta poetica d'imminente pubblicazione in Francia.
Copyright Y. Bonnefoy per l'originale francese, F. Scotto per la traduzione.