Gilda Policastro, da “Esercizi di vita pratica”, Edizioni Prufrock, 2016, nota di Flavio Ermini

Gilda Policastro è poetessa, romanziera e critica letteraria. Dal 2017 è docente di poesia presso la scuola di scrittura “Molly Bloom”.

Il suo ultimo libro di poesie è edito da Prufrock (2017) e ha un titolo molto esplicito: Esercizi di vita pratica. Esplicito perché? Perché, come annuncia la stessa autrice, il volume “si nutre di elementi orecchiati sull’autobus o per strada, ma anche captati dalla televisione o da internet”, giungendo a configurarsi come un vero e proprio “apprendistato” della vita comune.

Sono poesie della conoscenza quelle di Gilda Policastro, un’immersione nel presente, dove vagare senza direzione, dove cogliere ciò che è privo di storia e di identità accertabile. Rispecchia, in forma poetica, la stoffa e la destinazione dell’esistenza umana: frutto dell’immediatezza e subito sommersa nell’oblio, tanto da rivelarsi priva di memoria.

Una sospensione è la vita degli esseri umani. Una sospensione letteraria che si manifesta tra un “non ancora” e un “non più”.

La vita e l’opera costituiscono un’unità totale. La vita opera sempre, che si scrivano versi o che si traffichi in internet.

Esercizi di vita pratica è l’esempio di un’esistenza che è ovunque, in ogni atto; tanto che può essere letta anche come una riflessione sulla scrittura. Una scrittura che non vuole più cadere in errore, ovvero non vuole più distinguere tra vita e letteratura.

 

***

La gente, è faticoso.

È un lavoro, ti guarda dritto negli occhi e tu non puoi distrarti, sennò ti

dice: a che pensi o non mi ascoltavi o altre note di biasimo. La gente man-

gia mentre ti parla e tu invece sei ancora lì che cincischi col menu, non

hai scelto, la gente sono a ne pranzo e tu sei lì imbambolato che decidi

tra un primo e la cotoletta panata. La gente si mette il cappotto e paga le

bollette aprendo il portafoglio mentre parla al telefono, guida e scrive una

mail, apre l’ombrello e si soffia il naso, guarda la tivù legge i libri scarica

la lavastoviglie la gente è multitasking totale. La gente riesce a correre nei

posti senza sudare senza fargli male le scarpe o rallentare se passano le

macchine che quando mai sulle strisce non ti possono inv...ma non guardi,

quando attraversi? Sì, ma le stris...la gente è utile agli altri, le agende, gli

appuntamenti, la cena, il vernissage, il calcetto, pilates, le merende dei

figli, lo scambio di coppia, la gente è pieno di gente, è faticoso.
 

Puzzle

Quando vai a trovare qualcuno malato

di solito passi davanti a un altro

malato nella stanza solo

nel letto sbagliato

Quando esci dalla stanza lo vedi

addormentato sul fianco uguale

al tuo malato soltanto

nel letto sbagliato

Te ne ricordi l’indomani

che sei passato dritto

non hai salutato

e nemmeno guardato

quell’altro

malato

uguale

solo

nel letto

sbagliato
 


Gilda Policastro è poetessa, romanziera e critica letteraria. Ha pubblicato i romanzi Il farmaco (Fandango, 2010), Sotto (Fandango, 2013) e Cella (Marsilio, 2015, vincitore del Premio Trivio 2017) e i libri di poesia La famiglia felice (Premio d’if, 2010), Antiprodigi e passi falsi (Transeuropa, 2011, con un cd di letture con musiche di Massimiliano Sacchi), Non come vita (Aragno, 2013) e Inattuali (Transeuropa, 2016, Premio “Interferenze” di Bologna in Lettere 2017). Ha collaborato con «il manifesto», il «Corriere della Sera, «Pagina99», «il Reportage» e con i siti «Le parole e le cose», «Doppiozero» (per il quale ha ideato e cura la rubrica Vite che sono la mia) e «pixarthinking». Ha pubblicato saggi di critica tra cui Polemiche letterarie dai Novissimi ai lit-blog (Carocci 2012), organizzato rassegne e festival con le associazioni “Poetitaly” e“Romapoesia” e dal 2017 è docente di poesia presso la scuola di scrittura “Molly Bloom”.