Silvia Rosa, dalla raccolta inedita “Tempo di riserva”, nota di Laura Caccia

Sulla scorta di niente

 

È un tempo di resa o di attesa, quello che Silvia Rosa declina nella silloge “Tempo di riserva”, dove vengono messi a nudo disincanti e inquietudini, o meglio: il disincanto del pensiero e l’inquietudine della parola poetica?

Un altro giorno spremuto in fretta / impastato intero - un grumo - / dentro tutto il tempo del mondo”: sono i versi d’esordio della raccolta, in cui l’autrice, nel dipingere vivide immagini e insieme desertificare il senso del vivere, fa crescere dubbi e schiudere tremori, non riflettendo unicamente un sentire soggettivo, ma facendosi implicitamente interprete dell’intera condizione umana, dell’essere gettati nel tempo, ora in un presente, colmo di assenze e di perdite, che non apre prospettive al futuro, come leggiamo, “Qui è dove il tempo / ci ha costretti / a un sogno in miniatura”, dove “Ci sono giorni da rosicchiare / come pane duro, / dal bordo annerito dell'alba / lungo la crosta delle assenze”.

I temi del tempo e della condizione umana, che hanno trovato numerosi interpreti nel pensiero filosofico e poetico, vengono declinati da Silvia Rosa attraverso un dire che ci parla di corpi e di stagioni, di stati d’animo e di voragini e che declina lentamente, con pacata inquietudine, in un precipizio dal sogno alla vertigine, dal reale all’abisso, “in questo / vuoto di noi”, come scrive, e nel “poco più del niente / che mi porto addosso”.

È un tempo di resa, all'improvviso, inevitabile, arriva la resa, / la china dei giorni”, insieme di sottrazione e di rinuncia, di disattenzione “al buio di un tempo così distratto” e di indifferenziazione “l'amore o la morte, non saprebbe dire adesso / in effetti, la differenza”, con tutta la sua scorta di assenze e di vuoti interiori.

È anche, però, un tempo di attesa, di contenimento, quasi di protezione, come a farsi scorta invece di qualcosa da custodire, in cui contare i giorni “al calendario di un'attesa senza data”, tentando di recuperare il senso dell’esistere e di aprirsi a nuove prospettive.

E, in questa attesa, cosa ne è della voce, che, nel tempo personale dell’autrice, è passato dalla costruzione di “geometrie golose di parole” a “una scia di parole mute e ora “torna ai suoi silenzi / collusi con le ombre, torna / a non dire a dire a metà”?

Restano soprattutto per Silvia Rosa, nel suo tempo di riserva, “il vizio mio identico / di cercare una forma, una qualsiasi / di assomigliarle un pochino” e il desiderio di crescere tale forma, farne nido di parola: “Quando tornerai ad abbracciarmi / avrò cresciuto un piccolo bosco / d’inverno, bianchissimo, / dentro le vertebre e in bocca”.

 

Da "Tempo di riserva"

 

Frontiera

Agosto ha uno scampolo di giorni

in movimento, una coda sfilacciata

una preghiera imbastita contro

il vento, una striscia rossazzurra di labbra e

cielo, leggera, dove mattino e sera

si confondono d'abbracci,

e noi siamo i punti di sutura

che chiudono l'estate e con spago fino

si aggrappano al momento: è qui, in questo

adesso di bandiera che scuote il tempo,

che ti verrò a cercare quando l'inverno

sarà una cappa bianca sbiadita, è qui

che resterò in attesa delle tue mani

per sentirle ancora mie dentro quest'abito

di corpo che mi sfila via e tu mi cuci addosso

vivo, un ricamo di mare, l’irrequieta frontiera

che sento fino in fondo mia solamente

nel nodo stretto del tuo sguardo.

 

Nera

Gli occhi in punto

in questo mezzo giorno

di precisa assenza,

ti guardo ripetuta in una foto

che rincorre la tua vita intera:

sempre nera la maschera

che indossi per ricordare

il lutto ‒ quando da bambina

hai mancato per un soffio l’appiglio

confortante dell’attesa, quel treno

spoglio, le mani che parlano

la tua stessa lingua nella forma

che il codice genetico detta

ai tuoi silenzi

 

ma io lo so che nonostante tutto

sei la stessa in ogni dove per

sempre quell’anima piccina

turchese e zucchero, nascosta

dentro un’armatura nera

in questa mezza notte bucata

al centro, il tempo che si inceppa

parallelo alla corsa decisa

delle tue parole, spalle al vento,

è il credito che tieni in pugno

nera impronta di un addio.

 

Prospettive

Il cielo ha una gobba di nuvole

in processione balene che danzano

allegre, ha un aereo di carta da zucchero

che vira in picchiata dentro un’acqua

turchese, un cigno di pietra che

mastica l’aria nell’accenno del becco,

una casa senza finestre vestita di gelo,

ma soprattutto il vizio mio identico

di cercare una forma, una qualsiasi

di assomigliarle un pochino

 

troppo difficile, forse, guardare all’azzurro

impalpabile senza una gabbia di occhi

domestici, senza un volto già noto che ammicchi,

senza prospettive plausibili – un appiglio –

per il volo di Icaro: l’informe è il buio

accecante oltre l’ultimo sprazzo di blu,

sfiorare l’immenso e perdersi il corpo,

il contorno dei sogni sfumato che resta

soltanto una scia del nostro giro di vite

e poi si richiude dietro di noi, come

una scheggia di vento.

 


Silvia (Giovanna) Rosa nasce nel 1976 a Torino. Laureata in Scienze dell'Educazione, ha frequentato il Corso di Storytelling della Scuola Holden di Torino (2008/2009). Organizza eventi letterari e mostre di arti visive e presiede l'Associazione Culturale ART 10100. Fa parte della redazione di Argo, cura per Words Social Forum la rubrica "Verso||Doppio||Senso" e per NiedernGasse la rubrica "L'asterisco e la Margherita", firmandosi con il nome di Margherita M.

Pubblicazioni:

2014: "Genealogia imperfetta", La Vita Felice, opera segnalata al Concorso Faraexcelsior 2014, menzione al Premio di poesia e prosa "Lorenzo Montano" XXIX edizione 2015.

2013: saggio di storia contemporanea "Italiane d'Argentina. Storia e memorie di un secolo d'emigrazione al femminile (1860-1960)", Ananke Edizioni, II ediz. 2014.

2012: "SoloMinuscolaScrittura", La vita Felice, opera segnalata al Concorso Faraexcelsior 2012, Premio Giuria al concorso "Cinque Terre - Golfo dei poeti Sirio Guerrieri" XXVI edizione, opera finalista alla XXVII edizione del Premio Lorenzo Montano, opera finalista con segnalazione di merito e Premio Speciale della Critica Giuria Scuole alla VI edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sassari.

2010: "Di sole voci", LietoColle Editore (II ediz. 2012), finalista con una menzione d'onore alla V edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sassari.

2010: racconti "Del suo essere un corpo", Montedit Edizioni, Collana Le schegge d’oro - i libri dei premi.

Alcuni dei suoi testi in versi e in prosa sono presenti in volumi antologici, fra gli altri: "Le donne pensano, le donne scrivono" Ananke Edizioni, 2008; "Pensieri d'inchiostro III", Perrone Editore 2008; "Rac-corti II", Perrone Editore 2009; "Corale per opera prima", LietoColle 2010; "Mosaici-Fragmenta", Edizioni Smasher 2011 e 2012; "Verba Agrestia", LietoColle 2011, "(S)frutta il segno" , La Vita Felice 2012, "Dicò Erotique", Lite Editions 2012, "Labyrinthi" vol. 4 Limina Mentis Editore 2013, "Stelle cadenti nel fiordo di Atlantide" Osteria del Tempo Ritrovato Editore 2013, "Come farfalle diventeremo immensità" , FaraEditore 2014, "Teorema del corpo - Donne scrivono l'eros" , FusibiliaLibri 2015, "Pasolini La diversità consapevole" MarcoSaya Edizioni 2015, "I semi di poesia in azione. Pace", SECOP Edizioni 2015, "Divergentemente", Matisklo 2015 e-book gratuito, "Novecento non più - verso il realismo terminale", La Vita Felice 2016, "Umana, troppo umana. Poesie per Marylin Monroe", Aragno Editore 2016, "La grande madre", Di Felice Edizioni 2016.

I suoi lavori sono apparsi anche in riviste, siti e blog letterari, fra cui: Specchio (de La Stampa), 003 e Oltre (allegato a "Lezione Seconda"), FemminArt, Historica-Il Foglio Letterario, La poesia e lo spirito, RivistaInutile, Musicaos, Rebstein, Poiein, Viadellebelledonne, Imperfetta Ellisse, Poetarum Silva, Filosofipercaso, Cartesensibili, Gliocchidiblimuda, Torno Giovedì, EstroVerso, Cartiglio d'ombra, FuoriAsse, UT Ediland Edizioni, WSF Centro Sociale dell'Arte, Illustrati, Versante Ripido, La presenza di Erato, Otra iglesia es imposible (traduzione in spagnolo del poeta Jorge Aulicino), Il divano Muccato's Blog, Perìgeion, Limina Mundi, Centro Cultural Tina Modotti, "Bibbia d'Asfalto: poesia urbana e autostradale" (numero 8, 2017).

Progetti/collaborazioni nel campo delle arti visive:

2013: "Cartoline dal luna park", Migranze E-edition (con immagini fotografiche di Gepe Cavallero).

2012: "Iridescenze", Migranze E-edition (con immagini fotografiche di Romina Dughero).

2011: "Alfabetomorso"- mostra collettiva di arti visive e poesia presso la galleria d'arte EnPleinAir di Pinerolo (To).

2011: "Corrispondenza (d)al limite [Fenomenologia di un inizio all'inverso]", Clepsydra Edizioni - con immagini fotografiche di Giusy Calia -, testo finalista alla XXV edizione del Premio Lorenzo Montano, sezione prosa inedita.

2011/2013: Progetto fotopoetico MeTe, di Fabio Trisorio e Silvia Rosa.

Traduzioni:

Progetto "Italia Argentina ida y vuelta. Incontri poetici", pubblicato a puntate sulla rivista internazionale di poesia Iris News, 2015 e su Versante Ripido, 2016. Il progetto è stato pubblicato in ebook nel 2017, a cura di Versante Ripido e La Recherche.

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