Michele Cappetta, prosa inedita “Rovescio”, nota di Mara Cini

à rebours, una leggera vertigine ci prende alla lettura, di questo Rovescio.

Una norma acquisita ci porta a pensare a uno svolgimento in avanti del racconto, in avanti anche se parla del passato. Una parola scritta al contrario ci spiazza, ci rende di nuovo principianti se non analfabeti. E così una pellicola riavvolta, una animazione riportata al fotogramma iniziale, una storia che finisce con il suo principio.

Il testo di Michele Cappetta, che la giuria del Premio Montano ha premiato per la sezione Una prosa inedita 2016, ricorda per certi versi il racconto di Tobias Wolff “Una pallottola nel cervello”: La pallottola fracassò il cranio… indietro verso i gangli basali, e in basso fino all’ipotalamo… innescò una crepitante catena di ioni e di neurotrasmissioni… entrò nel tempo cerebrale… *

In Rovescio un cortocircuito temporale ci riporta indietro e indietro, dagli esiti finali dell’azione alle sue cause, dal nucleo fluido della scrittura, ai suoi gangli basali, alla materia ancora informe, al nero di un inchiostro ancora da versare.

*Tobias Wolff, Una pallottola nel cervello in Proprio quella notte, Torino, 2001