Mario Campanino, dalla raccolta inedita "Vendesi uomo", nota di Laura Caccia

La dissoluzione dell’io

Nell’orchestrazione seriale, con cui Mario Campanino organizza l’impianto narrativo di “Vendesi uomo”, viene messo in scena lo smembramento dell’io, frammentato, fatto a pezzi, messo in vendita.

Dopo la premessa “Vendesi uomo / senza rima e senza uscita / del resto completo / e opportunamente disassemblato”, quasi un controcanto laico della silloge “L’angelo morto”, si assiste all’esposizione della merce corporea e umana, con annunci che alternano, con apparente distaccata ironia, mercificazioni e affetti, denuncia e tenerezza.

Solo l’anima non subisce lo stesso destino, forse perché irriducibile all’io o forse solo non a disposizione: “Non vendo anima / smarrita”, scrive l’autore.

Il procedere disincantato per negazioni e affermazioni, per rifiuti e adesioni non esclude però alla fine un atto di fiducia, anche se solo in un possibile amatore, poiché scrive Mario Campanino, al termine delle offerte di tutto quanto è stato smembrato: “Vendo istruzioni / di possibile riassemblaggio”.

Una fiducia nell’uomo, nel pensiero, nella parola? Una speranza che la premura possa riportare all’integrazione delle parti?

E cosa conta: ridare corpo e unità all’io, all’esser-ci di cui prendersi cura oppure stare dalla parte dell’anima, di ciò che non si vende e non si può frammentare, dell’essere irriducibile e smarrito?

 

 

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Vendesi uomo
senza rima e senza uscita
del resto completo
e opportunamente disassemblato
sì segni di usura
no malfunzionamenti
causa cambio fede
e riduzione spazio
in relativo disimpegno
con realizzo di vuoto.

 

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Vendo cervello
in buono stato apparente
uso pensieri buoni e cattivi
completo di subconscio e super io
controllo movimenti e linguaggio
gestione riflessi e semicoscienze
anadato qualche volta in sovraccarico
poi opportunamente svuotato
e ricondizionato per nuovo utilizzo
confezione in scatola cranica.

 

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Vendo capelli
tonalità iniziale nero
sviluppo in variazioni castano
e cadenza finale bianco
salvo perdita componenti
in spazi tra righe in mezzo
per debolezza d’attacco
in contrasto con le cose fisse
come i motivi classici
e le vecchie paure.

 

Nota biografica di Mario Campanino