Roberto Valentini, poesia inedita “Anche il ricordo del tuo bel vestito”, nota di Ranieri Teti

Con la poesia di Roberto Valentini entriamo nella precisa fusione tra suono e senso; qui la forma del sonetto non è una rigida gabbia, il guscio entro cui abitare sopravvivendo poeticamente.

Nella capacità generativa della lingua convivono termini classici rivisitati e inedite aperture al senso.

Due sono i registri che Valentini ci apre: la portata emozionale del testo e, sullo stesso piano, la sua trasposizione al reale.

Così si procede da “un vago requisito degli occhi”, attraverso le “orchestre dei sensi”, fino all’“euforia che sequestra il pensiero”.

C’è in questa poesia una costruzione che, parola dopo parola, porta a una continua sospensione che diventa, verso dopo verso, tensione.

Nella tensione che anche grazie agli enjambements viene creata, si prepara un terreno fertile per far risuonare le parole secondo i canoni della loro più vera espressività. Nella loro verità che, attraverso la sonorità del verso, genera un senso nuovo e ulteriore.

Qui infatti il ricordo non procura dolore, viene sigillato per sempre, per sempre cristallizzato in un tempo determinato.

 

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Anche il ricordo del tuo bel vestito
color cinabro come la parete
di questa mia stanza, induce la sete
di cercarti in un vago requisito

degli occhi. Dal lampadario un tinnito
segnala i tuoi rintocchi. Quali mete
diranno dove le nostre incomplete
speranze troveranno lo spartito,

gli attimi più giusti, una melodia
di tumulti, diffusi fatalmente
da orchestre dei sensi? Nell’euforia

che sequestra il pensiero e più irriverente
dei nostri animi fiuta l’anarchia,
forse sapremo che anche il mondo è niente.


Roberto Valentini, nato a Milano, dal 1999 lavora come insegnante nella scuola secondaria superiore e sopra(v)vive a Bernate Ticino, al confine occiduo della provincia milanese. Laureatosi in filosofia all’Università degli Studi di Milano, ha collaborato con la cattedra di Storia della filosofia contemporanea II quale redattore della rivista “Magazzino di filosofia” diretta dal Prof. A. Marini; attualmente, oltre a proseguire tale attività, è fra i curatori del relativo sito web di filosofia contemporanea (www.filosofiacontemporanea.it). In questi anni ha pubblicato, fra gli altri contributi (recensioni e florilegi), saggi sull’insegnamento della filosofia, sul cinema di Kubrick e Il gesto di Alcesti (“Magazzino di filosofia” n. 19/2012), una interpretazione letteraria di alcune tematiche della riflessione di Maurice Blanchot (nell’ambito di una collana della rivista è in corso di stampa il testo ampliato, unitamente ad un altro poemetto). Ha presentato un proprio lavoro nell’opera collettiva Vita, concettualizzazione, libertà (Mimesis, Milano, 2008).
Sue liriche inedite, articoli, escursioni di carattere saggistico-espressivo ed un racconto sono presenti sul sito web della rivista letteraria “Lunarionuovo”, diretta dallo scrittore e saggista Mario Grasso, e sulla rivista “L’EstroVerso”.
Ha pubblicato le seguenti monografie: Dante a rovescio. Il XXXIV canto dell’Inferno capovolto (Tricase, 2012) ‒ un esercizio di stile da porsi in un’ideale contiguità, si parva licet, con quelli proposti da Umberto Eco; le raccolte poetiche: Il peso dell'ombra (Prova d’Autore, Catania, 2013); Il male degli occhi, (Puntoacapo Editrice, Alessandria 2014); Fra Terra e Luce, antipodi dell’Uomo (c.s.).