Michele Ranchetti, Elegie duinesi

La coppia di traduttori Michele Ranchetti e Jutta Leskien, che già ci aveva offerto il Conseguito silenzio di Celan, Einaudi 1998, ci consegna oggi una nuova versione delle Elegie duinesi di Rilke.

Trattandosi di un’opera che è un vero monumento alla poesia, esistono diverse precedenti traduzioni. Nella premessa al nuovo volume Ranchetti ne cita due affermando: “Questa traduzione intende offrire un testo italiano che corrisponde al testo tedesco di Rilke, e in questo si differenzia dalle versioni libere di Vincenzo Errante e di Leone Traverso”. E’ doveroso anche qui ricordare che quella di Errante ha avuto il merito di essere stata la prima edizione italiana delle Elegie duinesi.

Escludendo da questa breve lettura le due “versioni libere”, vorrei soffermarmi su alcuni passi celeberrimi della prima elegia confrontando le ulteriori traduzioni disponibili, ma senza il desiderio di aprire una discussione sul tradurre. Solo per capire la novità e la differenza di questo recentissimo lavoro. 

poiché del terribile il bello / non è che il principio

perché il bello non è / che il tremendo al suo inizio

perché nulla è il bello, se non l’esperienza / del tremendo

perché il bello è solo / l’inizio del tremendo

E ancora, sempre rimanendo nella prima elegia:

che non siamo giusto di casa, sicuri / nel mondo esplicato

di casa nel mondo interpretato, / non diamo affidamento

quanto noi inadeguati / siam qui di casa nel mondo già interpretato

che noi non siamo propriamente di casa / nel mondo interpretato

La prima versione citata, per ciascuno dei due frammenti, è di Anna Lucia Giavotto Kunkler, Einaudi 2000; la seconda, di Enrico e Igea De Portu, Einaudi 1979; la terza, di Franco Rella, Rizzoli 1994 (con notevoli introduzione, commento e note). La quarta traduzione proposta è di Michele Ranchetti e Jutta Leskien, che parimenti hanno contribuito al risultato finale, portando insieme cultura italiana e cultura tedesca, senza poter distinguere il diverso apporto di ciascuno.

Mi piace qui ricordare che in “Anterem” 35, uscito nel dicembre 1987 e dedicato a I luoghi geografici della letteratura, abbiamo utilizzato come citazione il secondo frammento indicato negli esempi, traducendolo

nel mondo spiegato e interpretato / noi non siamo di casa.

Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi, Feltrinelli, Milano 2006

Traduzione di Michele Ranchetti e Jutta Leskien, cura di Michele Ranchetti