Gennaio 2006, anno III, numero 4

Gennaio 2006, anno III, numero 4

Carte nel Vento

 

periodico on-line 
del Premio Lorenzo Montano

 

a cura di Ranieri Teti

 

La mappa di questo quarto numero di Carte nel Vento si articola attraverso le parole dei poeti, le musiche che da queste prendono forma, le immagini.

Roma, Anterem ai Musei Capitolini il 10 febbraio 2006

CARTE NEL VENTO

Gennaio 2006, anno III, numero 4

MUSEI CAPITOLINI
SALA PIETRO DA CORTONA

PALAZZO DELLA CONSERVATORIA
PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

ROMA

PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA “ANTEREM”

E DEL PREMIO LORENZO MONTANO

Il 10 febbraio 2006 presso la Sala della Promoteca in Campidoglio in Roma alle ore 17,30 si terrà
la presentazione della rivista “Anterem”.

Relatori

Rosa Pierno, poetessa, redattrice di “Anterem”
Lucio Saviani, filosofo
Giulio Marzaioli, poeta
Cesare Cuscianna, psicoanalista

Firenze, Anterem al Caffé Giubbe Rosse il 25 gennaio 2006

CARTE NEL VENTO

Gennaio 2006, anno III, numero 4

Caffè Storico Letterario
GIUBBEROSSE
Piazza della Repubblica 13/14r –50123 Firenze
Tel. 055.212280 – Fax 055.290052

INCONTRI LETTERARI ALLE GIUBBEROSSE
A CURA DI MASSIMO MORI

Fiorenzo Smalzi Vi invita
mercoledì 25 gennaio 2006
ore 17

ANTEREM

Un percorso di conoscenza tra libertà del senso
e sensodella verità

Flavio Ermini, direttore della rivista “Anterem”,
eRanieri Teti, responsabile del Premio “Lorenzo Montano”,

raccontano lanascita, gli anni di formazione e le attuali esperienze
di un gruppo dipoeti che da oltre trent’anni mette al centro
della propria attivitàeditoriale le questioni cruciali
del pensiero poetico.

Notizie dagli Autori e dagli Editori

Notizie dagli Autori e dagli Editori

Performer vocale-gestuale e autore “fonografico”, tra i protagonisti della Mostra internazionale Living Theatre/Labirinti dell’Immaginario (Napoli, Castel Sant’Elmo, 3 luglio-28 settembre 2003), Massimo Mori è da oltre un trentennio sperimentatore solista della poesia visiva e fonetica con una particolare predilezione per la gestualità, la creazione di oggetti, l’”onomalingua” e lo psicodramma teorizzati e variamente attuati dal futurista Fortunato Depero (…).
Dalla presentazione di Stefano Lanuzza a “Performer” di Massimo Mori, Giubbe Rosse 2005

Marco Furia, Recensioni

Un sentimento inabile?

Vigile fino al limite del visionario, Giorgio Bonacini, in
“ Quattro metafore ingenue “, propone immagini la cui
innegabile attrattiva muove da una versificazione intimamente
tesa, contratta, ma capace di distendersi, improvvisa,
concedendo “ biologico “ respiro, in espressioni tanto
enigmatiche, quanto liberatorie.
Non troppo “ ingenuo “, in verità , del tutto spontaneo
all’ origine del gesto poetico, il Nostro presenta esiti di
scrupolose indagini risolte in dialogo con lo stesso strumento
linguistico: dialogo, più che analisi, dato il tono garbato,
ottenuto anche grazie a melodie segrete, appena evocate,
implicite e onnipresenti.
Conscio di un ineffabile diffuso oltre confine, nonché
dei fondamenti non logici dell’ idioma, Bonacini,
con repentina sincerità, dichiara: “ non ho visto niente “.
Niente di quanto, in effetti, risulta escluso dall’ umano
campo visivo, se è vero che la vita, specie la propria, si vive,
semplicemente.
Raffinata la scansione verbale.

Vexations di Erik Satie, Articolo di Luigi Sabelli per L’Arena

Erik Satie: VEXATION

Quando alle 22,50 Albertina Dalla Chiara ha appoggiato le mani sul piano a coda nella stanza della Letteraria per il primo turno di due ore di “Vexation”, l’opera musicale di 24 ore scritta da Erik Satie nel 1893, forse in pochi si rendevano conto della sfida che stava per iniziare. La Letteraria era gremita di gente e posti a sedere disponibili erano pochi. Per la verità erano in pochi anche quelli che ascoltavano la musica che dopo un minuto aveva già detto, in termini di puro pentagramma, tutto. C’era chi guardava il cortometraggio surrealista “Entr’acte” firmato nel 1924 da Renè Clair con Erik Satie, Man Ray e Picabia, un capolavoro di cui circolano pochissime copie e che è stato proiettato a ciclo continuo per la durata di tutta la performance. Qualcun altro infine ascoltava l’introduzione che Francesco Bellomi ha fatto alla nottata leggendo brani dal libro “Quaderno di un mammifero” (Adelphi) in cui Satie dà una serie di indicazioni non solo ai pianisti alle prese con le sue opere, ma anche al pubblico. Un libro che alcune sere fa Quirino Principe aveva utilizzato per raccontare, sempre sulle note di Albertina dalla chiara, il Satie meno noto. E’ un testo, l’unico forse, in cui si racconta molto sul misterioso e l’esoterico Satie che tra le tante bizze della sua vita ebbe anche quella di nascondere decine di spartiti tra cui alcuni che comprendevano l’intervento di scimmie e cani. Anche questa surreale maratona pianistica di un’intera giornata, in cui uno o più pianisti sfidano noia e prostrazione fisica e ripetono in continuazione un brano di un minuto, fu ritrovato solo in un cassetto alla fine degli anni quaranta. Dopo le letture dei poeti Ida Travi e Marcello Gombos è iniziata ufficialmente la lunga notte della Letteraria. Una notte in cui, forse per la prima volta nella sua storia il palazzo di Scalette Rubiani è rimasto completamente aperto a tutti così come il microfono di fronte al pianoforte a disposizione di chiunque volesse leggere poesie e altro. E tra i nottambuli di passaggio almeno fino alle 2 di mattina non è mancato chi si è cimentato di fronte ad un pubblico che dopo l’una era ridotto ad una quindicina di persone. Parole e versi tutti seccamente e immancabilmente scanditi dalle poche note e dai tritoni di Satie suonati “eroicamente” alla tastiera dopo Albertina Dalla chiara, Giancarlo Rizzi, Nicolas Bugolo, Paolo Baccianella (che, suonando nel turno più duro, dalle 3 alle 7, è stato imboccato con brioche e cappuccino poco prima di passare il testimone) Alberto Fralezza, Ilaria Rigoli, Marco Dal Bon. La giornata è ripresa con le letture dei poeti della rivista Anterem e, prima della conclusione della maratona pianistica e di tutta la rassegna Verona Poesie, alle 23, alle 17 si sono ascoltati alcuni brani teatrali di Jana Balkan e Isabella Caserta, mentre alle 22 Massimo e Carla Totola hanno recitato alcuni suoi rari testi poetici. Adesso che tutto è finito l’evento (che ha pochi precedenti nel mondo e uno solo in Italia) verrà certificato come una sorta di guinness alla fondazione Erik Satie di Parigi.

Anterem al Festival Verona Poesia

In questa seconda edizione di Veronapoesia, la rivista di ricerca letteraria “Anterem”, che proprio quest’anno celebra i suoi trent’anni di attività, ha presentato ben quattro eventi. Sono stati curati da Flavio Ermini, direttore di questo periodico dalla fondazione, e da Ranieri Teti, segretario del Premio di poesia Lorenzo Montano, iniziativa che affianca il lavoro della rivista da ormai vent’anni.
La rassegna ha come titolo generale: “Pensare senza balaustre”, ripreso dall’imperativo di Hanna Arendt: «Denken ohne Geländer». Cosa significa? Vuol dire che è necessario aprirsi al sentire: non a ciò che si oppone al pensiero, ma al suo volto in ombra.
“Pensare senza balaustre” significa infatti approssimarsi a quell’originario ante rem che rifiuta di articolarsi nella sintassi della ragione. Significa partecipare al formarsi dell’essere quale custode della differenza. Significa esporsi alla libertà del senso e al senso della verità.

Flavio Ermini, su Opera Prima

Opera Prima

Collana di poesia edita da Cierre Grafica
e curata da Flavio Ermini

via Zambelli 15 - 37129 Verona, Italia

e-mail direzione@anteremedizioni.it

Cierre Grafica ha dato vita a un nuovo progetto editoriale: una collana di poesia dedicata ad autori che ancora non hanno pubblicato i loro testi poetici in volume. La collana si chiama esplicitamente “Opera Prima”.

Tesine prodotte dagli allievi dei Licei sui libri vincitori

A partire da questa 19ª edizione del Premio Lorenzo Montano abbiamo istituito un riconoscimento riservato agli allievi dei quattro licei che collaborano facendo parte della giuria per l’Opera edita. A questi ragazzi, oltre a leggere e votare il preferito tra i tre volumi vincitori, per determinare il “supervincitore”, chiediamo di produrre una “tesina”, individuale o di gruppo, sui libri letti. Le prime tre, prescelte da una giuria composta da Francois Bruzzo (Docente di Liceo), Agostino Contò (Bibliotecario), Massimo Donà (Filosofo), Stefano Guglielmin (Docente di Liceo), Giampaolo Marchi (Università di Verona), Emanuela Raffi (Università di Padova) e Lorenzo Reggiani (Giornalista) sono premiate con un buono acquisto libri.

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