Febbraio 2007, anno IV, numero 6

Vincenzo Della Mea: Un colpo d’occhio sulla rete della poesia

A fianco di una sempre minore fortuna editoriale “tradizionale” della poesia, negli ultimi anni si è verificata una sua crescente presenza su Web, su siti web di vario tipo. Questo, pur non significando per forza un maggiore interesse, dà almeno uno spazio di sopravvivenza ad una modalità di espressione artistica altrimenti da riserva.

Christian Sinicco, Qual è il centro? Internet, tra passato e futuro

Mi è stato chiesto di spiegare la mia attività di poeta, critico e giornalista, da sette anni attivo su internet. Lo faccio pensando al presente, nel progetto del futuro, passo dopo passo su un sentiero in ascolto, con l’esperienza del passato che tranquillamente frana senza che ne sia investito.

Poesia e internet/ 1: Vincenzo Della Mea e Christian Sinicco

Estromessa dalla carta stampata quotidiana e periodica, la poesia è entrata significativamente nel mondo di internet, con un fiorire di iniziative che fanno capo a siti, blog, riviste on-line, aggregatori. Tutto questo, se da un lato testimonia la sua vitalità, al passo con le nuove tecnologie e con i tempi, dall’altro pone esigenze di comprensione e studio del fenomeno.

Gio Ferri: Memoria di Giuliano Gramigna

Storico collaboratore di “Anterem”, che gli ha dedicato il primo volume della collezione Itinera, Giuliano Gramigna è stato sin dalle origini membro del Comitato d’onore del Premio Lorenzo Montano, cui ha direttamente contribuito scrivendo tutte le prefazioni, per 17 anni, alle opere vincitrici della sezione “Raccolta inedita”.

Gio Ferri

Memoria di Giuliano Gramigna

Trasparenti tratti

Aperto, esposto, appare l’ “io” di “ i’s variation 2”, un “io” che, raggiunta consapevolezza della propria natura, trova nella “trasparency” la caratteristica peculiare di una dimensione nel cui vitale àmbito riduttivi schematismi appaiono “terrible injury”, lo stesso corpo (“body”) appartenendogli soltanto in senso figurato, non costituendo, cioè, il suo contenitore, ma una delle sue plurime esperienze.

Strane parole

Dolorose e disarmanti, le voci delle “Anime strane” proposte da Marco Ercolani e Lucetta Frisa, nel rispetto di nessi formali privati della loro comune valenza, mostrano, per così dire, in astratto, il funzionamento dei meccanismi linguistici, evocando l’indicibile.

Perspicace variazione

Con “i’s variation”, l’ acuta pupilla di Shin Tanabe suggerisce raffigurazioni non classificabili secondo normali coordinate.

Non vi è nulla di fittizio, ma molto di naturale, di antropologico, in questa successione che invita a riflettere sulla grammatica del vedere: a quali oggetti si riferiscono le immagini proposte? Qual è il loro significato?

Nessun nome

Forti richiami alle origini biologiche contraddistinguono il breve componimento di Osip Mandel’stam ( il cui primo verso recita: “Né mia, né tua- è loro”) pubblicato sul n° 72 di “Anterem”, a pagina 43: quanto concerne l’ àmbito linguistico, “la forza delle desinenze”, viene riferito a “labbra” considerate, con sintesi poetica, di valenza, appunto, biologica, quali cartilaginei corpi di lumache.
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