Flavio Ermini

Clone of Giorgio Bonacini

Giorgio Bonacini è nato a Correggio (RE) nel 1955, dove vive e lavora.
Ha conseguito la laurea in estetica al DAMS di Bologna, con una tesi su Roland Barthes.

Negli anni Settanta-Ottanta ha fatto parte, con poesie visive, sonore, e performance artistiche, del gruppo Simposio Differante.

Redattore della rivista “Anterem” e ha pubblicato testi poetici e critici su varie riviste, tra cui: “Parol”, “Poesia”, “Capoverso”, “Il Segnale”, “L’immaginazione”.

Presente sulle antologie:

n. 73, L'esperienza della percezione

«Anterem» dicembre 2006

Gli uomini sono ossessionati dall’opinione che hanno delle cose, più che dalle cose stesse.

Epitteto


Tra le molteplici dimensioni in cui siamo gettati, e a cui non ci possiamo sottrarre, c’è quella dell’essere destinati a fare esperienza.

Ciascuno di noi è gettato nel tempo ed è condannato a crescere. Il che vuol dire riconoscere che siamo solo un punto tra i tanti, una particella impersonale in un universo sterminato.

n. 72, Hairesis

«Anterem» giugno 2006

E sotto il cielo fugace del purgatorio
Noi dimentichiamo spesso che –
La custodia celeste e gioiosa
È la casa terrena che si distende.
Mandel’stam

1.

Un’abbagliata elevatezza ci sta alle spalle e lascia il posto al protendersi dell’uomo verso il fondamento del proprio essere finito: l’incompiuto. Questa eresia – propriamente hairesis, scelta – si è insediata nella parola poetica.

n. 71, L'ospite

«Anterem» dicembre 2005

n. 70, Nozione di ospitalità, n. 70

«Anterem» giugno 2005

L’essere umano come poeta, come pensatore,
come Dio, come amore, come potenza.
Nietzsche

Tutto ciò che esiste nel mondo rivelato ospita al suo interno una forza che lo destina alla fine. Niente, se non l’illusione, può impedirci di prendere atto che l’annullamento è il solo possibile esito dell’esistenza.

La voce del limite ultimo scuote il reale e rivela l’angoscia al fondo di ogni cammino.

n. 69, L’Antiterra

«Anterem» dicembre 2004

Non è solo uno, Dio, vero? Sopra ce n’è un altro di
Dio?
– Come si scrive nel luogo nuovo?
Cvetaeva

Il luogo del molteplice

Viviamo in una realtà dominata dai segni di un collasso verificatosi nell’ordine. Ogni senso che la presidiava è sprofondato nell’oscurità. Qui va cercato, in un faticoso inabissarsi del pensiero.

n. 68, Pensare l’Antiterra

«Anterem» giugno 2004

Quanti negano che la terra sia posta al centro dell’universo, affermano che ruota intorno al centro; e neppure soltanto la terra, ma anche un’altra terra, contrapposta alla nostra, cui danno il nome di “antiterra” ...
Aristotele

n. 67, Lo straniero

«Anterem» dicembre 2003

Io sono ancora aurora e già il tramonto
dice su me che il giorno è per finire
non sono ancora nato e già morire
io devo al tempo che à invertito il conto.
Ferdinando Tartaglia

n. 66, Segni del perturbante

«Anterem» giugno 2003

Mi addosso alla sua ombra
raccolgo il suo silenzio tra le mani.
Jaccottet

Ogni processo approfondito di conoscenza non porta che alla scansione di strati sempre più profondi e abissali d’incomprensibilità.

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